venerdì 20 settembre 2013

Ennesima Storia all'Italiana!!!!

Scandalo alla Sapienza: vincitori del concorso noti già un mese prima.
Il concorso per la scuola di specializzazione di Cardiologia dell’ospedale Umberto I di Roma, nosocomio collegato alla più grande università d’Europa, è sicuramente uno dei più importanti e ambiti dell’ateneo romano. La notizia pubblicata oggi dal quotidiano “La Repubblica” secondo la quale il concorso sarebbe stato abilmente pilotato, è una di quelle che sicuramente non può passare inosservata. Una mail di un “medico deluso”  arrivata nella casella email del popolare giornale, anticipava quasi un mese prima i vincitori della cattedra Cardiologia I del professor Francesco Fedele, ma non solo, venivano addirittura nominati gli esclusi con curriculum eccellenti che invece avrebbero ampiamente meritato il posto. Tutto esatto, le previsioni dell’anonimo segnalatore, all’indomani della pubblicazione dei risultati, si rivelano precisissime. Ma come ci si può stupire, se nell’ateneo della famiglia Frati lo stesso figlio del rettore, appartenente anche lui alla facoltà di Medicina, è diventato professore ordinario di Cardiochirurgia all’età record di 35 anni, impensabile per chiunque altro? E allora come possiamo stupirci se uno dei prescelti a vincere il concorso è proprio il tirapiedi del professor Fedele, suo instancabile autista e accompagnatore in convegni, seminari e spese private?
La gravità di quanto accaduto alla Sapienza però val al di là del mero conseguimento di obbiettivi universitari, in quanto si sta parlando di carriere mediche, che hanno ripercussioni gravi su tutto il sistema sanitario nazionale, in quanto medici preparati e competenti vengono lasciati indietro per far spazio a persone sicuramente meno preparate, ma con più santi in Paradiso, che non potranno combinare che guai una volta abilitati ad esercitare la professione, da qui i casi sempre più frequenti di “malasanità”.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg di un sistema universitario completamente assoggettato al potere forte di rettori e professori che non si fanno alcuno scrupolo a favorire i propri amici, figli, nipoti, amici di amici nella carriera universitaria, e l’abbiamo visto all’Università di Cagliari, di Bari, di Palermo, di Messina, di Tor Vergata a Roma e tante altre. Il cambiamento quindi non può che venire da noi studenti a cui non interessano sotterfugi e raccomandazioni, che siamo la parte sana dell’Università, denunciare per fermare queste vergogne, non avere paura di mettersi contro un professore potente che crede di poter avere il controllo su tutto e tutti, gestendo la propria cattedra come fossero affari suoi e della sua famiglia. Il nepotismo è il vero cancro del nostro sistema scolastico,  la cura migliore è il coraggio, coraggio di non tacere di fronte alle ingiustizie. 

Raffaele Ausiello

mercoledì 11 settembre 2013

L'INTERVISTA

Libri che passione: intervista a Elisa Serra.

Di Francesca Mastrogiacomo.

Leggere apre la mente. La lettura è importante per sviluppare e far crescere la propria cultura personale, per aprirsi a nuovi mondi e a tradizioni sconosciute, per viaggiare pur rimanendo seduti sul divano di casa. Personalmente credo che un libro possa essere molte cose: un rifugio dallo stress, un treno per arrivare in posti lontani, un’avventura. Ne parliamo con Elisa Serra, di Torino, blogger emergente e scrittrice per passione, che da un po’ di tempo si occupa di libri nel gruppo Facebook “Fiumi di parole” e nel blog omonimo http://fiumidiparoleblog.blogspot.it/.


Ciao Elisa, da quanto tempo ti occupi di libri e letteratura?


Ciao, Francesca, grazie di avermi ospitata nel tuo angolino cibernetico. La mia passione per i libri risale a quand'ero molto piccola: sono sempre stata una bambina curiosa e introversa, e per questo motivo la lettura è stata una preziosa alleata nei momenti in cui avevo bisogno di estraniarmi e di perdermi in altri mondi. Crescendo, i miei gusti sono ovviamente cambiati - non sarò tanto presuntuosa da sostenere che si sono raffinati-, ma sono sempre rimasta fedele alla passione per i classici e per i romanzi storici.


Come’è nato il progetto “Fiumi di parole”?


Un po' come tutti i progetti, suppongo: per puro caso. Volevo condividere la mia passione per la lettura con quante più persone possibili e al tempo stesso sentivo il bisogno di confrontarmi, di scambiarmi consigli, pareri e opinioni con chi, come me, a una serata davanti alla televisione preferisce la compagnia di un buon libro. Durante la mia avventura cibernetica, che negli ultimi mesi si è concentrata soprattutto sul gruppo Facebook, ho avuto la fortuna di conoscere persone con il mio stesso senso di curiosità, sempre pronte al dialogo e al confronto. Da questo punto di vista, per me internet è stata una vera e propria rivoluzione: anche leggere è più piacevole se lo si fa in compagnia.

Problema libri-staffetta: ci parli del fenomeno e quali sono le ricadute sul panorama letterario italiano e non?

Il problema libri - staffetta è un vero e proprio fenomeno, come tu ti sei premurata di precisare: ad oggi basta aprire un blog e contattare le case editrici per diventare adepti e ricevere decine di libri a settimana, in cambio di recensioni e una dose massiccia ed esasperante di pubblicità. Ciò che mi contraria di più è il fatto che in questo modo i blogger rischiano di diventare eccessivamente competitivi, e a volte questa competitività sfocia in invidia per chi è riuscito a ritagliarsi una fetta di popolarità in quella distesa infinita di fonti, notizie e interazioni che è il web. Ho anche paura che spesso il blogger sia più fedele alla casa editrice che al lettore; può succedere che per un senso di gratitudine, in presenza di libri carenti dal punto di vista stilistico o contenutistico si scrivano recensioni lo stesso molto entusiastiche per non incorrere nel dispiacere degli uffici stampa. Ovviamente non è giusto generalizzare, perché non tutti i blogger adottano questo tipo di comportamento, tuttavia chi ci casca rischia di diventare fazioso, o può prendere l'abitudine di subissare i lettori di pubblicità inutile e molesta. Alcuni blogger stanno persino iniziando a pretendere di essere pagati per le loro recensioni, ma sono dell'idea che un blog deve anzitutto essere gestito con passione e onestà, e se si è pagati, credo che in questo caso diventi impossibile non essere di parte. Secondo te, un giornalista scriverebbe mai un articolo che parla male del suo datore di lavoro o dell'azienda in cui è impiegato?

Il libro più bello.

“I Buddenbrook” di Thomas Mann: un capolavoro, un libro universale pieno di filosofia e introspezione.

Il libro… meno piacevole.


Pamela di Samuel Richardson. In quanto donna, il palese sessismo di Richardson non ha potuto non infastidirmi.


I dati italiani confermano che il libri sono acquistati per la maggior parte da donne. Come mai secondo te? Gli uomini hanno meno tempo? O semplicemente sono più pigri? Le donne sono più sognatrici? Da segnalare, soprattutto, l’aumento delle vendite dei libri cosiddetti “Chick-Lit”.

Penso che noi donne abbiamo insito nel nostro patrimonio genetico la capacità di sognare ad occhi aperti, e i libri non fanno che alimentare, stuzzicare, eccitare la fantasia di chi li legge. Considero i chick-lit (da non confondere con i romanzi rosa) un genere relativamente di nicchia, ma è vero che ultimamente stanno iniziando a ritagliarsi uno spazio sempre più significativo in libreria: penso che il motivo sia che le protagoniste sono donne come noi, che si districano tra casa, lavoro e vita di tutti i giorni.


E-book o carta stampata?



Entrambi hanno un loro perché. La mia più grande passione resta il libro cartaceo, che è per me come un meticcio, e ogni volta che vado in libreria e ne esco con un sacchetto in mano provo la meravigliosa sensazione di aver fatto una nuova conquista. Adoro collezionare libri, ammirarne le copertine, ingegnarmi per trovargli la giusta collocazione. Gli e-book, invece, sono comodissimi per ovvi motivi: a parte il fattore economico, grazie a un lettore e-book puoi toglierti lo sfizio di portarti in vacanza la tua intera libreria virtuale. Inoltre, cosa non da poco, grazie all'e-reader puoi scegliere di leggere in ogni momento qualsiasi libro ti passi per la testa. A questo proposito, consiglio la lettura di un articolo di Mark O'Connel che ho riportato nel mio blog: http://fiumidiparoleblog.blogspot.it/2013/reader-di-sabbia-il-kindle-e-il.html


Lettore tipo: quante tipologie di lettore esistono?

Come per qualsiasi categoria di persone, anche il lettore è difficile da classificare. Certo, ci sono i lettori di best-seller, i patiti di fantascienza, i classicisti, quelli che comprano decine di libri al mese ritrovandosi con pile e pile di romanzi da leggere, chi lo fa per passione, chi per acculturarsi, chi per darsi un tono, chi per evadere dalla realtà o per passare il tempo in metropolitana... Personalmente io sono un po' tutte queste cose.

Quanto è importante la copertina di un libro?

L'esperienza mi ha insegnato che la copertina di un libro è importantissima, almeno quando si parla del fattore vendite. Io stessa sono stata tentata da libri la cui maggiore attrazione era l'involucro e non il contenuto: in fondo sono un essere umano e le cose belle piacciono anche a me. E' ovvio che il vero lettore, pur gingillandosi con una copertina carina, darà importanza soprattutto a ciò che c'è dentro, al messaggio intrinseco in ogni libro.

Il tuo motto è “Leggo quindi sono”. Invita i più pigri ad avvicinarsi alla lettura.

Leggere è anche una questione d'abitudine: sono convinta che ognuno di noi ha un libro scritto appositamente per sé. Un po' come con l'anima gemella. Bisogna solo trovarlo. Per cui, cari lettori pigri, continuate a cercare e il resto verrà da sé. E leggete, leggete, leggete. Non importa cosa, non importa come, né quando: leggere vi arricchirà, vi strapperà dalla monotonia della vita quotidiana, vi farà capire che c'è sempre un rovescio della medaglia, vi insegnerà a guardare da un punto di vista diverso dal vostro. Leggere vi renderà più umani. E magari potrà anche farvi conoscere nuove persone che nutrono la vostra stessa passione, come è successo a me.

lunedì 9 settembre 2013

Le 7 REGOLE DEL SUCCESSO

                                                                                                                                                                                                                           
                                       
IL LIBRO CHE SPIEGA COME OTTENERE IL SUCCESSO ONESTAMENTE





                                                                                  
                                                                                                           
di Sandra Barbaro
                                                                                                    
 “Siate una luce, non un giudice.”
                                                                                                                                   
  Stephen R. Covey
                                                                                             
                                                                                             
Si tratta di uno dei testi più innovativi nel panorama della letteratura manageriale, comprende un percorso per imparare a gestire la propria vita in maniera efficace, si chiama “Le sette regole per avere successo” ed è scritto da Stephen R. Covey che riscuote un gran successo sin dalla prima pubblicazione nel 1989 ed è tradotto in 28 differenti lingue ed ha venduto oltre 15 milioni di copie.
Stephen R. Covey  è stato un consulente aziendale, fondatore dell’ex  Covey  Leadership e co-presidente della Franklin Covey Company, ha conseguito una laurea in economia presso l’Università dello Utah, un master in gestione aziendale presso la Harvard University ed un dottorato alla Brigham Young University. Sposato con Sandra, hanno nove figli, cinquantadue  nipoti e vivono nelle Montagne Rocciose dell’Utah.  E’ morto il 19 aprile 2012 a Provo, nello Utah, in seguito ad un incidente in bicicletta che gli ha provocato un’emorragia celebrale. Tra le onorificenze conferitegli abbiamo il Premio per la Paternità, il Thomas More College Medallion per un servizio continuo all’umanità, il premio nazionale Imprenditore dell’Anno , il premio internazionale Imprenditore dell’anno.

Time Magazine lo ha nominato uno dei 25 americani più influenti nel panorama economico-aziendale.

In questo libro egli racconta come raggiungere gli obiettivi personali e lavorativi tramite queste sette regole:            

 - Siate proattivi

 - Comincia pensando alla fine

 - Dai precedenza alle priorità

- Pensa in modo vincente
 

- Prima cerca di capire… poi di farti capire

- Sinergizza

- Affila la lama. 


                                                                                                                                            


Inoltre, svela come, vivendo con integrità ed onestà, possiamo ottenere il successo superando le abitudini che ci ostacolano.
Questi principi possono essere utilizzati sia nell’ambito lavorativo che in quello familiare, portando a delle riflessioni su sé stessi e sulla propria crescita personale, è consigliato anche per la semplicità con cui viene argomentato.

I libri  che l’autore ha successivamente pubblicato sono: l’Ottava regola, la Terza Alternativa, Lavoro Carriera Successo scritto insieme a Jennifer Colosimo, First  things first (Le prime cose al primo posto). 

Editoriale di Settembre

Editoriale

Bentornati a tutti dopo questa pausa estiva. Molte cose sono accadute in questi ultimi mesi, e molte altre ne accadranno: Siria, Berlusconi, Europarlamento...Insomma sarà un anno ricco di notizie e con il ritorno alla vita di tutti i giorni (e di tutti i nostri giornalisti dalle vacanze trascorse nei posti più remoti del globo), ritorna anche l'appuntamento (settimanale o quotidiano, tra pò ve lo faremo sapere) con il Monnet Post, il Blog online di informazione libera ma sopratutto critica e analitica. 

Qualche anticipazione: presto o tardi il giornale vedrà anche una sua versione cartacea, si spera... Stiamo lavorando affinchè si possa realizzare questo progetto tanto ambizioso quanto dispendioso quindi SEGUITECI,CLICCATECI,CONDIVIDETECI 

E COMMENTATE,CRITICATE...Insomma non fateci sentire soli poichè solo leggendo,domandando,dubitando si crea coscienza e cultura!

Come augurio all' inizio della vostra carriera scolastica,universitaria o lavorativa, apriamo il primo numero di Settembre con una recensione di Sandra Barbaro del bestseller "Le Sette regole per avere successo" dell'americano Stephen R. Covey.

A presto!

Grasso Remo