mercoledì 11 settembre 2013

L'INTERVISTA

Libri che passione: intervista a Elisa Serra.

Di Francesca Mastrogiacomo.

Leggere apre la mente. La lettura è importante per sviluppare e far crescere la propria cultura personale, per aprirsi a nuovi mondi e a tradizioni sconosciute, per viaggiare pur rimanendo seduti sul divano di casa. Personalmente credo che un libro possa essere molte cose: un rifugio dallo stress, un treno per arrivare in posti lontani, un’avventura. Ne parliamo con Elisa Serra, di Torino, blogger emergente e scrittrice per passione, che da un po’ di tempo si occupa di libri nel gruppo Facebook “Fiumi di parole” e nel blog omonimo http://fiumidiparoleblog.blogspot.it/.


Ciao Elisa, da quanto tempo ti occupi di libri e letteratura?


Ciao, Francesca, grazie di avermi ospitata nel tuo angolino cibernetico. La mia passione per i libri risale a quand'ero molto piccola: sono sempre stata una bambina curiosa e introversa, e per questo motivo la lettura è stata una preziosa alleata nei momenti in cui avevo bisogno di estraniarmi e di perdermi in altri mondi. Crescendo, i miei gusti sono ovviamente cambiati - non sarò tanto presuntuosa da sostenere che si sono raffinati-, ma sono sempre rimasta fedele alla passione per i classici e per i romanzi storici.


Come’è nato il progetto “Fiumi di parole”?


Un po' come tutti i progetti, suppongo: per puro caso. Volevo condividere la mia passione per la lettura con quante più persone possibili e al tempo stesso sentivo il bisogno di confrontarmi, di scambiarmi consigli, pareri e opinioni con chi, come me, a una serata davanti alla televisione preferisce la compagnia di un buon libro. Durante la mia avventura cibernetica, che negli ultimi mesi si è concentrata soprattutto sul gruppo Facebook, ho avuto la fortuna di conoscere persone con il mio stesso senso di curiosità, sempre pronte al dialogo e al confronto. Da questo punto di vista, per me internet è stata una vera e propria rivoluzione: anche leggere è più piacevole se lo si fa in compagnia.

Problema libri-staffetta: ci parli del fenomeno e quali sono le ricadute sul panorama letterario italiano e non?

Il problema libri - staffetta è un vero e proprio fenomeno, come tu ti sei premurata di precisare: ad oggi basta aprire un blog e contattare le case editrici per diventare adepti e ricevere decine di libri a settimana, in cambio di recensioni e una dose massiccia ed esasperante di pubblicità. Ciò che mi contraria di più è il fatto che in questo modo i blogger rischiano di diventare eccessivamente competitivi, e a volte questa competitività sfocia in invidia per chi è riuscito a ritagliarsi una fetta di popolarità in quella distesa infinita di fonti, notizie e interazioni che è il web. Ho anche paura che spesso il blogger sia più fedele alla casa editrice che al lettore; può succedere che per un senso di gratitudine, in presenza di libri carenti dal punto di vista stilistico o contenutistico si scrivano recensioni lo stesso molto entusiastiche per non incorrere nel dispiacere degli uffici stampa. Ovviamente non è giusto generalizzare, perché non tutti i blogger adottano questo tipo di comportamento, tuttavia chi ci casca rischia di diventare fazioso, o può prendere l'abitudine di subissare i lettori di pubblicità inutile e molesta. Alcuni blogger stanno persino iniziando a pretendere di essere pagati per le loro recensioni, ma sono dell'idea che un blog deve anzitutto essere gestito con passione e onestà, e se si è pagati, credo che in questo caso diventi impossibile non essere di parte. Secondo te, un giornalista scriverebbe mai un articolo che parla male del suo datore di lavoro o dell'azienda in cui è impiegato?

Il libro più bello.

“I Buddenbrook” di Thomas Mann: un capolavoro, un libro universale pieno di filosofia e introspezione.

Il libro… meno piacevole.


Pamela di Samuel Richardson. In quanto donna, il palese sessismo di Richardson non ha potuto non infastidirmi.


I dati italiani confermano che il libri sono acquistati per la maggior parte da donne. Come mai secondo te? Gli uomini hanno meno tempo? O semplicemente sono più pigri? Le donne sono più sognatrici? Da segnalare, soprattutto, l’aumento delle vendite dei libri cosiddetti “Chick-Lit”.

Penso che noi donne abbiamo insito nel nostro patrimonio genetico la capacità di sognare ad occhi aperti, e i libri non fanno che alimentare, stuzzicare, eccitare la fantasia di chi li legge. Considero i chick-lit (da non confondere con i romanzi rosa) un genere relativamente di nicchia, ma è vero che ultimamente stanno iniziando a ritagliarsi uno spazio sempre più significativo in libreria: penso che il motivo sia che le protagoniste sono donne come noi, che si districano tra casa, lavoro e vita di tutti i giorni.


E-book o carta stampata?



Entrambi hanno un loro perché. La mia più grande passione resta il libro cartaceo, che è per me come un meticcio, e ogni volta che vado in libreria e ne esco con un sacchetto in mano provo la meravigliosa sensazione di aver fatto una nuova conquista. Adoro collezionare libri, ammirarne le copertine, ingegnarmi per trovargli la giusta collocazione. Gli e-book, invece, sono comodissimi per ovvi motivi: a parte il fattore economico, grazie a un lettore e-book puoi toglierti lo sfizio di portarti in vacanza la tua intera libreria virtuale. Inoltre, cosa non da poco, grazie all'e-reader puoi scegliere di leggere in ogni momento qualsiasi libro ti passi per la testa. A questo proposito, consiglio la lettura di un articolo di Mark O'Connel che ho riportato nel mio blog: http://fiumidiparoleblog.blogspot.it/2013/reader-di-sabbia-il-kindle-e-il.html


Lettore tipo: quante tipologie di lettore esistono?

Come per qualsiasi categoria di persone, anche il lettore è difficile da classificare. Certo, ci sono i lettori di best-seller, i patiti di fantascienza, i classicisti, quelli che comprano decine di libri al mese ritrovandosi con pile e pile di romanzi da leggere, chi lo fa per passione, chi per acculturarsi, chi per darsi un tono, chi per evadere dalla realtà o per passare il tempo in metropolitana... Personalmente io sono un po' tutte queste cose.

Quanto è importante la copertina di un libro?

L'esperienza mi ha insegnato che la copertina di un libro è importantissima, almeno quando si parla del fattore vendite. Io stessa sono stata tentata da libri la cui maggiore attrazione era l'involucro e non il contenuto: in fondo sono un essere umano e le cose belle piacciono anche a me. E' ovvio che il vero lettore, pur gingillandosi con una copertina carina, darà importanza soprattutto a ciò che c'è dentro, al messaggio intrinseco in ogni libro.

Il tuo motto è “Leggo quindi sono”. Invita i più pigri ad avvicinarsi alla lettura.

Leggere è anche una questione d'abitudine: sono convinta che ognuno di noi ha un libro scritto appositamente per sé. Un po' come con l'anima gemella. Bisogna solo trovarlo. Per cui, cari lettori pigri, continuate a cercare e il resto verrà da sé. E leggete, leggete, leggete. Non importa cosa, non importa come, né quando: leggere vi arricchirà, vi strapperà dalla monotonia della vita quotidiana, vi farà capire che c'è sempre un rovescio della medaglia, vi insegnerà a guardare da un punto di vista diverso dal vostro. Leggere vi renderà più umani. E magari potrà anche farvi conoscere nuove persone che nutrono la vostra stessa passione, come è successo a me.

Nessun commento:

Posta un commento