martedì 19 marzo 2013

Intervista al Sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, l’università al centro della città. Di Raffaele Ausiello

Nonostante il nome, la Seconda Università degli studi di Napoli è l’università di riferimento di tutta la provincia di Caserta. L’attività didattica, a parte la sede storica del vecchio Policlinico di Napoli, è dislocata sul territorio casertano. Allora perché non chiamarla Università di Caserta? Il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, dal suo insediamento nel 2011, l’ha ripetuto più volte a seguito  dei vari incontri con il Rettore Francesco Rossi e il Presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi. Nonostante ciò, l’Ateneo ha mantenuto il nome originario. Il progetto però e tutt’altro che scomparso e con l’ultimazione dei lavori del nuovo Policlinico previsti per il 2017, la possibilità di vedere rinominato l’Ateneo a favore della città all’ombra della Reggia si fa sempre più concreta. Ecco cosa ci ha detto in merito il Sindaco Del Gaudio:

Sindaco, nel corso dell’ultimo incontro con il Rettore della nostra università, lei hai dichiarato fermamente la sua intenzione di rinominare la SUN “Università di Caserta” alla quale sarà poi dedicata Viale Ellittico. Quali benefici per la città comporterà il connubio di Caserta città universitaria vera e propria?

Noi crediamo che l’attribuzione del nome di Università di Caserta all’Ateneo che opera sul nostro territorio sia un’appropriazione di un qualcosa che di fatto già c’è. Noi abbiamo provocatoriamente rinominato il Viale Ellittico in Viale dell’Università di Caserta per sollecitare con maggior forza la ridenominazione che tanto ci aspettiamo, perché crediamo nella possibilità di sviluppo della città grazie al connubio con l’università.

Abbiamo sentito anche parlare di convenzioni con i commercianti del centro casertano, cosa che fin’ora è sempre mancata e che è un requisito fondamentale per una città che vuole aprirsi e accogliere l’università. Sta già tastando le volontà dei commercianti? Quanto crede che ci vorrà per un progetto in tal senso?

Già lanciai la proposta tempo fa, ma purtroppo la reazione dei commercianti è stata fredda e pochi hanno capito la possibilità di sviluppo economico. Porterò avanti la proposta nel Tavolo Città, insieme alle sigle che rappresentano i commercianti del centro, sperando che venga accolta per un progetto che può essere vantaggioso sia per gli studenti che soggiornano ogni giorno in città, sia per l’economia cittadina.

Le aziende del territorio potrebbero essere coinvolte in una rete di collaborazione affinché possano dare opportunità lavorative agli studenti al fine di creare un futuro per le eccellenze del territorio che rischiano di emigrare altrove?

Per ora le aziende non hanno mostrato molto interesse, ma dovrebbe essere compito dell’università cercare collaborazioni con le aziende attive sul territorio. Speriamo che la ridenominazione in “Università di Caserta” possa attrarre anche gli imprenditori alla ricerca di personale in modo che i nostri studenti non debbano per forza cercare lavoro altrove.

Parlando di Università di Caserta non possiamo non pensare al Policlinico in costruzione. Dai giornali abbiamo appreso che il nuovo termine ultimo dei lavori è fine 2017 (e pensare che il progetto originario prevedeva che sarebbe stato ultimato alla fine del 2008). Lei si è detto fiducioso che questa scadenza verrà rispettata. Come vede Caserta con un nuovo policlinico universitario che è una possibilità enorme di sviluppo per l’intera provincia ma soprattutto per la nostra città?

Noi sul policlinico ci abbiamo scommesso sia in campagna elettorale sia subito dopo il nostro insediamento e ora stiamo raccogliendo i frutti. A dimostrazione del fatto che l’amministrazione ci crede fortemente, abbiamo investito gran parte dei fondi Più Europa Città di Caserta in infrastrutture di collegamento intorno al policlinico, ovvero 16 milioni di euro. L’area dove sorgerà, la frazione di Tredici, è una zona che si sta sviluppando e sulla quale ci sono ambiziosi progetti come un’area industriale PIP, il nuovo casello autostradale ed il potenziamento e rinnovamento della rete ferroviaria. Le possibilità di sviluppo quindi sono molteplici.

Per legare maggiormente il nostro Ateneo a Caserta sicuramente sarebbe utile far conoscere e riportare alla luce la storia, la cultura e le tradizioni di Terra di Lavoro. Cosa ne pensa e cosa è possibile realizzare con l’università affinché la storia della nostra terra venga divulgata sia agli studenti sia alla cittadinanza?

Questa è una bella idea, proponeteci iniziative come queste e noi sicuramente vi metteremo a disposizione le nostre strutture. Siate anche voi da stimolo all’amministrazione comunale con le vostre idee e con i vostri progetti.

La facoltà di scienze politiche si è trasferita da qualche mese nell’ex palazzo delle poste, insieme alla facoltà di psicologia che ancora non ha del tutto completato il trasferimento, la zona sicuramente è favorevole agli studenti perché a pochi passi dalla stazione e dal capolinea di molte linee di autobus, però le condizioni circostanti lasciano a desiderare. Viale Ellittico non ha un vero e proprio marciapiedi fino all’incrocio con l’ex canapificio, e quello che c’è successivamente è stretto e sconnesso a causa delle radici degli alberi che hanno sopraelevato il terreno. Cosa intende fare l’amministrazione al fine di migliorare l’area per metterla in sicurezza?

La nostra volontà è quella di riqualificare tutta la zona intorno alla stazione, nel limite delle nostre possibilità economiche. Abbiamo deciso che la prima strada ad essere riasfaltata sarà proprio Viale Ellittico, quindi già ci siamo messi all’opera perché siamo consapevoli della situazione e miriamo a porvi rimedio al più presto.

Come lei sa alla SUN esistono varie sigle e associazioni politiche. Come vede la politica all’interno dell’università e cosa pensa che può dare la politica fatta dagli studenti alla formazione sociale e culturale degli studenti stessi, magari anche alla luce della sua esperienza?

Io la politica l’ho sempre intesa nel senso letterale del termine, ovvero l’attività per migliorare la situazione della società. In ambito universitario non mi piace quando l’attività è figlia di un’appartenenza partitica a priori, è necessaria prima la formazione dello studente e poi l’appartenenza partitica, non viceversa, la motivazione deve essere sempre finalizzata alla risoluzione dei problemi degli studenti.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo calo degli iscritti alle università italiane complice la crisi economica, visto che per una famiglia è un sacrificio mantenere uno o addirittura più figli all’università, e per la forte sfiducia verso il futuro che agli occhi di molti ragazzi fa apparire erroneamente inutile un titolo di studio, e in tantissimi preferiscono scegliere la carriera militare piuttosto che la carriera universitaria. Lei da uomo di istituzione che appello intende lanciare a questi giovani che escono dai licei e dagli istituti tecnici per provare a convincerli di puntare sulla cultura e quindi sull’università?

Io penso che la formazione universitaria sia fondamentale e necessaria, ma non basta nella società odierna in continua evoluzione. Gli studenti devono avere la possibilità di abbinare lo studio alla pratica più vicina al tipo di studi che stanno compiendo, quindi è necessaria una stretta collaborazione tra università e mondo del lavoro, affinché gli atenei diventino delle vere palestre di vita. La lezione dogmatica non basta più, le università debbono aprire le porte alle aziende, solo così si potrà dare un senso alla carriera universitaria che richiede enormi sacrifici alle famiglie e che oggi appare fine a se stessa.

Raffaele Ausiello.


1 commento:

  1. Mai cambieremo il nome in "Università di Caserta"... a parte che mi fa cagare, l'acronimo UdC è deprorevole!!

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