martedì 20 maggio 2014

Convegno Synesis: Informazione ed opinione pubblica nella storia: il ruolo del giornalista.

Convegno Synesis: Informazione ed opinione pubblica nella storia: il ruolo del giornalista


Come è possibile parlare di comunicazione all’età della pietra? Come è possibile poi con quel medesimo fil rouge trovarsi nell’età odierna fatta di messaggi su Twitter e facebook?
Queste potevano essere domande lecite per chi avesse carpito poche parole di un discorso ampio e articolato, che ha tenuto gli studenti del dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”, questo martedì 6 maggio, legati all’ascolto di un personaggio che prima di loro su quei medesimi banchi da studente di scienze politiche, seppure in diversa facoltà e provenienza, ha studiato, divenendo poi il comunicatore per eccellenza che è…
Gennaro Cosentino, classe 1960, nato ad Aieta, piccolo gioiello nella splendida Calabria, una vita dedicata alla comunicazione, alla scrittura e ai giovani… il tutto riassumibile in poche parole, o meglio importanti e significativi ruoli; Giornalista della RAI, scrittore più volte premiato, delegato regionale comunicazione del FAI, nonché formatore nazionale degli stessi delegati FAI, per la comunicazione, oltre ad essere Presidente dell’associazione socio-culturale “Centro rinascimento” con la quale idea e promuove manifestazioni ed iniziative di livello nazionale ed internazionale, come il progetto “Giornate D’Europa”.
Grazie all’Associazione culturale scientifica “Synesis – Libera Ricerca” e al Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”, è stato possibile avere quest’occasione di un incontro con un simile comunicatore, che, accolto e presentato dallo stesso Direttore del dipartimento, il professor Gianmaria Piccinelli, si è prestato ad un excursus ampio, complesso, e interessante nel mondo prima ancora che del giornalismo, della vera e propria comunicazione, partendo da un “semplice” presupposto:
Una notizia può essere detta in tanti modi differenti, a seconda di quale sia il pensiero da voler trasmettere e con il quale voler veicolare l’opinione pubblica, e giungendo ad una conclusione alquanto complessa nel finale del discorso, come fosse il “parto culturale” di tale incontro: Se prima erano i mass media, i mezzi di comunicazione, a influenzare l’opinione pubblica, ora possiamo forse dire che è esattamente il contrario…
Ma cos’è l’opinione pubblica? A cosa ci riferiamo con questo termine? Questo uno dei molteplici nodi nella matassa che durante l’incontro si è andata dipanando come il filo d’Arianna, questa volta utile non per uscire da un semplice labirinto e trovare la comune libertà, ma per destreggiarsi nel labirinto sociale e trovare una libertà che sa di conoscenza, per trovare una propria identità culturale, ponendo un Humus fertile sul quale piantare un opinione che sia influenzata appunto unicamente da noi stessi e dal nostro bagaglio intellettuale.
Quest’Humus è stato gettato parlando di grafiti sulle prime mura, della necessità insita nell’uomo di farsi comprendere, di divulgare la propria voce, il tutto attraversando epoche storiche, trovandosi a discorrere di un Gutenberg, citando un Marconi e rievocando quello che pare un lontano 1954 con la prima trasmissione televisiva della RAI, o parlando della forza e dell’orgoglio di una donna come Matilde Serao, a cui molto dobbiamo.
A legare ogni intento sempre quel comune desiderio di comunicare, dar notizia, e se prima il tutto era lento e limitato, è quella storia che passa che ci ha dato la possibilità attraverso la modernità e i nuovi mezzi di comunicazione di ampliare all’inverosimile ciò che prima era solo informazione, creando quelle che poi sono le vicissitudini comunicative dei giorni nostri, ed è infatti dopo un excursus del genere che quasi si rimane sbigottiti nell’arrivare ai nuovi mass media, ai giorni nostri, ma non eravamo partiti dalle caverne e dalla preistoria? Come è possibile tutto ciò? Si abbassa lo sguardo sull’orologio, appena un’ora passata, ma quanto assimilato, la capacità oratoria di un viaggio nel quale il relatore è stato il nostro cicerone.
La magia della comunicazione, ebbene si, è di questo che è capace, e Gennaro Cosentino lo ha ampiamente dimostrato al pubblico presente, da gran comunicatore e con un carisma palpabile si è posto come entusiasta interlocutore di quei giovani presenti, gettando il seme di quello che si spera sia un ottimo raccolto.


Federica Fusco

P.S: Domani da non perdere il nuovo convegno organizzato dalla Synesis presso il nostro Dipartimento alle ore 16:00 "La Crisi Economica Europea ed il ruolo delle Banche", nel quale interverranno i prof. Gennaro Rotondo e Paolo Garonna.


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