martedì 9 aprile 2013

“Chernobyl sarà una fiaba per bambini” è la dichiarazione del capo di governo russo, Putin. -Da quando l’uomo ha scoperto il fuoco, non ha potuto farne a meno.- Clima pericoloso al 38° parallelo: nuova minaccia nucleare. Le reazioni di Usa, Cina, Giappone.






Sulle rovine della Guerra Fredda, permane ancora un acceso conflitto al 38° parallelo. La Corea, divisa in zone di influenza- a nord il regime comunista appoggiato un tempo dall’Unione Sovietica, oggi dalla Cina; a sud una democrazia di tipo capitalista con forte influenza statunitense. Due anime di uno stesso Stato, fondate su due ideologie, e sistemi politici, economici e sociali profondamente diversi. Nella fattispecie opposti. 
Negli anni Corea del Nord e Corea del Sud hanno vissuto periodi di pace 
alternati a periodi di forti tensioni dovute a contese di territori, trasformatesi poi in provocazioni legate all’attuazione di esperimenti nucleari da parte della Corea del Nord. I primi due esperimenti nel 2006 e nel 2009 sono stati pesantemente sanzionati dal Consiglio di Sicurezza Onu. Tuttavia le tensioni in materia di armi nucleari sono tornate in auge già in febbraio 2013, quando sotto il regime di Pyongyang, la Corea del Nord ha effettuato il terzo esperimento nucleare, facendo esplodere una bomba atomica di diversi chilotoni sotto terra. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha nuovamente sanzionato la Corea del Nord, avendo questa, violato i Trattati di non proliferazione. L’esperimento nucleare nord-coreano del 12 febbraio ha generato un sisma di 4,9 gradi/ scala Richter. Un ordigno spaventosamente potente, in grado di mettere in agitazione l’intera umanità.
Il clima di tensione per la questione coreana, si surriscalda nuovamente, quando Pyongyang ha chiuso l’accesso al distretto industriale di Keasong- area a sviluppo congiunto delle due coree- impedendo in tal modo, che i lavoratori provenienti dal sud vi entrassero. All’emergenza nucleare si è quindi affiancata l’emergenza economica, poiché Keasong  è un prolifico distretto industriale che genera nelle casse nord-coreane un flusso di 87 milioni di dollari l’anno. Già nel 2009 Pyongyang chiuse la frontiera con il sud dopo le esercitazioni militari congiunte tra coreani e Usa.  
Dopo aver chiuso Keasong, bloccando nel distretto centinaia di lavoratori, mettendo in agitazione soprattutto Cina e Russia, il governo di Seul ha avvertito la possibilità di un’azione militare. Una pericolosissima possibilità dato che la Corea del Nord possiede armi nucleari attive. Si prefigura l’ennesima violazione delle risoluzioni Onu, allorchè giunge da fonti militari la notizia, che alcuni movimenti di mezzi e persone fanno pensare ad un quarto esperimento nucleare. Secondo l’agenzia Yonhap, i nordcoreani avrebbero caricato due missili a medio raggio, sulla costa est. Secondo i servizi di agency, non risulta chiaro se si tratti di esperimento nucleare o di un’ operazione a sorpresa. Sta però di fatto, che il dispositivo missilistico di cui i Coreani sono in possesso è sufficientemente adatto ad una radicale distruzione di un’area abbastanza vasta: si tratta del  “Musudan” – o BM25 Musudan – con una gittata di 3000-4000 km.
La Casa Bianca ha nel frattempo installato impianti di difesa nell’isola di Guam dopo aver appreso che le testate missilistiche dei nord coreani potrebbero essere rivolte contro quell’area geografica. Anche il Giappone ha aumentato le unità di difesa a Tokyo con l’istallazione di due ABM ed aumenterà la protezione militare dell’isola di Okinawa.  La Cina disapprova il toto l’atteggiamento negligente degli amici nord Coreani. Putin, molto preoccupato della situazione ha tenuto a precisare che laddove aumentassero le tensioni in Corea, il caso Chernobyl diventerebbe una favola per bambini.  
La Corea del Nord sta dunque plasmando la propria sorte: dopo la chiusura di Keasong nessuno vorrà più investire in Corea. Inoltre sta, come si direbbe in gergo, giocando col fuoco.
Pericolo, esplosione, guerra. Un campo semantico suggestivo, che logora gli equilibri internazionali. Sul residuo di ciò che ha rappresentato la Guerra Fredda per l’umanità, ovvero la divisione di Stati come la Corea in aree di influenza tra Usa e Ex-Urss, si stabilisce ora un clima di Guerra “Calda” segnata da provocazioni e contromisure che fanno pensare allo scoppio di una guerra tra mostri: i mostri del progresso. Ergo, i mostri militari che la mente umana ha sfortunatamente creato.
Le minacce sono attuali, e fanno temere il peggio per l’umanità. Il fatto è che la potenza militare è il biglietto da visita della potenza politica ed economica di un Paese. E non spaventa tanto l’esperimento Coreano, quanto l’ipotesi di una vera e propria guerra missilistica contro la bandiera di uno Stato potentissimo a livello militare, che dispone dei più progrediti strumenti di guerra. Una guerra che verrebbe stroncata sul nascere da uno Stato che in un soffio potrebbe decidere la sorte dell’umanità intera: United States of America.

L’energia nucleare dovrebbe essere sfruttata in maniera pacifica? Questa è la grande favola per bambini. Il potere fa gola; soprattutto quando si tratta di avere nelle proprie mani il potere di decidere il futuro degli uomini e del mondo. O meglio il non futuro. Quanto a valutazioni populiste secondo cui gli Stati non dovrebbero assolutamente possedere le armi nucleari va detto che ciò è impossibile. Sarà forse un caso che da quando l’uomo ha scoperto il fuoco non ha potuto più farne a meno?

(immagine di www.bergamosera.com)

 ( di  Gabriella Castaldo)




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