martedì 11 giugno 2013

1984-2013: il ritorno al Big Brother


Privacy violata in America, bufera sull’amministrazione Obama

 

 


La visione di Orwell fu tanto lucida da aver inciso negli anni le coscienze degli individui creando terrore per il Grande Fratello. La paura dell’essere osservati continuamente è ciò che terrorizza, poiché ci si sente mossi come burattini all’interno della società. In questi giorni una rilettura di Orwell è una cosa utile, perché la quotidianità impone un ripensamento sul rapporto tra le persone e la tecnologia. Non è questione di superficialità ne di complotti ma soltanto di inquadrare la realtà e capire cosa stia succedendo e chi sta approfittando della situazione.

La sicurezza è diventata un concetto relativo, così come successo come il concetto di privacy. Il problema è che tutto ciò succede esattamente nel momento in cui l’individuo trasferisce sul digitale la propria socialità     ( amicizie, affetti), la propria identità,le proprie informazioni,il proprio lavoro ed il proprio tempo libero. In questo passaggio cruciale, le ombre  descritte da Orwell tornano negli incubi delle persone, e vista l’attualità non potrebbe essere altrimenti.

Ed è ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni in America, con la bufera  scatenata sull’amministrazione  Obama dopo la scoperta che l’agenzia per la sicurezza nazionale e l’FBI ( Federal Bereau of Investigation) spiano milioni di cittadini se pure in nome della sicurezza del paese, a prescindere dalla loro attinenza agli attacchi terroristici.

Così una compagnia telefonica ha scoperto di essere sotto controllo, stessa situazione per altri fornitori di servizi telefonici, ma i controlli a tappeto coinvolgono anche il web, poiché  le due agenzie per la sicurezza nazionale hanno accesso ai movimenti degli utenti su google,yahoo,facebook,skype,yotube,
americaonline, vengono controllati gli arichivi personali, le fotografie, le mail, i files, le videoconferenze e altro ancora.

Questo programma denominato “Prims” al quale Microsoft ha aderito sin dall’inizio è stato creato a nome della sicurezza nazionale e riprende le misure di controllo volute da Bush con il Patriot Act  tracciando una linea di continuità tra quel provvedimento dettato dalla paura, all’indomani dell’attacco all’America dell’11 Settembre del 2001, e lo scandalo di oggi.

<< Vengono controllati solo i cittadini non americani>> 
prova a difendersi una fonte anonima dell’amministrazione << non viene ascoltato il contenuto delle telefonate ma solo tracciata la loro provenienza e destinazione>>.

Spiegazione che non ha convinto gli americani gelosi della loro privacy, sia che si tratti di intercettazioni telefoniche sia di ordini segreti per eliminare i rischi di attacchi terroristici,cittadini americani che si sentono sotto l’occhio del “Grande Fratello” proprio come in passato.


Paola Iaia

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