giovedì 28 febbraio 2013

L’ultimo dei pensieri si chiama Politica Sociale. Di Remo Grasso



Da volontario con esperienza e presidente di una ONLUS del mio paese, ero fermamente convinto che in queste ormai prossime elezioni (questo articolo viene scritto prima dell’appuntamento del 24 e 25 Febbraio 2013) avrei sentito i futuri candidati Premier parlare di quelle fasce più deboli, dei disabili, delle famiglie costrette a pagare una percentuale ben più alta di quella che spetta loro, poiché i comuni e gli enti locali non versano la quota di partecipazione per le prestazioni sanitarie di cui queste persone hanno  bisogno. E a nulla valgono gli incontri territoriali con i rappresentati ASL, delle case di cura, dei centri diurni e delle amministrazioni perché in queste riunioni (chiamate incontri per L’ambito Territoriale di Zona). Non si decide nulla o si prende tempo giustificando la mancanza di fondi con il solito “stiamo aspettando che la Regione sblocchi i finanziamenti…”. Addirittura in molti casi gli addetti alle Politiche Sociali di questo o quel Comune non sanno nemmeno di cosa si parla.

Nel Dicembre scorso ho avuto la possibilità di conoscere personalmente chi lotta, ormai da decenni, per eliminare queste incongruenze della vita sociale e portare speranza, ma soprattutto concretezza, nelle proposte e nelle richieste di coloro che chiedono aiuto!

Così durante un convegno dal titolo “ Inclusione & Sviluppo. Prospettive e testimonianze di inserimento lavorativo e sociale delle persone con disabilità” tenutosi a Piedimonte Matese (Caserta), in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, si è espresso in rappresentanza della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Giampiero Griffo, componente dell’Esecutivo Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International), che si è soffermato in particolare sul lungo cammino che ancora si dovrà percorrere per arrivare a una vera inclusione delle persone con disabilità nei vari settori della vita sociale.
Griffo è un piccolo esempio di come la coscienza di una persona, affetta da disabilità fisica, ma con la volontà di creare opportunità per chi ha meno possibilità di lavorare, per esprimere la forza di chiedere alle istituzioni un passo avanti verso una reale soluzione al problema.
A tale proposito ho cercato nella pagine dei maggiori partiti qualche voce nel programma elettorale che sia concretamente finalizzato alla crescita e allo sviluppo dell’inserimento lavorativo e sociale delle persone con disabilità.
·         Per il Partito Democratico di Bersani ( http://www.partitodemocratico.it/Allegati/il-programma-dei-democratici-e-dei-progressisti.pdf )

“ […] parlare di uguaglianza significa guardare la società con gli occhi degli “ultimi”. Di coloro che per vivere faticano il doppio: perché sono partiti da più indietro o da più lontano o perché sono persone con disabilità.”
Ossia bisogna fare qualcosa ma questo qualcosa ancora non si sa, parole vuote.

·         Dal programma di Mario Monti invece,  (http://agendamonti.s3.amazonaws.com/UnAgenda-per-un-impegno-comune-di-Mario-Monti.pdf ) :

“ Bisogna riconoscere e valorizzare il ruolo del volontariato, un mondo vastissimo che spesso incontriamo senza neppure riconoscerlo e che svolge funzioni preziose non solo nel campo dell’assistenza, ma anche dell’educazione, nella formazione degli adulti, nello stimolo culturale. “

Parole vere e senz’altro bellissime. Peccato che in un anno di Governo Monti queste possibilità per il volontariato si siano ridotte drasticamente a livello di finanziamenti, possibilità e strutture. Vero è che l’emergenza dell’Italia era un’altra, ma togliere fondi a queste fasce, a queste realtà non porta l’orlo dei “vecchi poveri” a nuovi livelli di disperazione?

·         Dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, invece, la politica sociale non è inserita né nel sommario del programma (http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf ) né nella parte relativa a Stato e Cittadini, chiaro esempio di come ciò che non fa troppo scandalo o scalpore non è nel mirino di questo leader.


·         Dal programma del PdL, alla sezione 16 di questo programma http://www.pdl.it/speciali/programma-elettorale-2013.pdf  si legge: 

-          Modello di welfare basato sulla tradizione sussidiaria italiana
        e incentrato sul valore della persona, della famiglia, del lavoro
        e del rapporto con il territorio

-          Buono-dote o credito di imposta per la libera scelta nei servizi
       del welfare

-          Stabilizzazione e raddoppio del 5 per mille

-          Misure per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro
        delle famiglie

-          Revisione e potenziamento degli strumenti previsti dalla Legge
        328 del 2000, tramite incremento dei fondi ad essi destinati

-          Revisione Legge 180 del 1978 (emergenza salute mentale)

-          Ripristino delle opportunità di accesso ai servizi pubblici
        a domanda individuale per i cittadini italiani


Anche in questo caso, però, nonostante i molti anni di governo Berlusconi, mai nessuna proposta è stata fatta per migliorare e potenziare le promesse che ora nel calendario del 2013, si intendono intraprendere, soliti vaneggiamenti insomma.

·         Dal sito di RivoluzioneCivile.it, ancora :

-          Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza.

Ossia fare il minimo necessario giusto per contemplare, nel proprio programma, la situazione dei disabili non-autosufficienti.

Il mio auspicio e il mio lavoro e quello di milioni di altri volontari in tutta Italia, è quello di riportare la questione sociale di nuovo sulla scena nazionale per creare un futuro dove ogni disabile, malato mentale o fisico, ogni grave situazione di adeguamento sociale o di difficoltà all’inserimento lavorativo possa essere finalmente superata in maniera definitiva.

Chi ha avuto meno dalla vita ha ancor più diritto ad essere rappresentato in maniera adeguata e forte, senza vane promesse o speranze ma con concrete azioni di cambiamento e miglioramento.

Il voto di un disabile vale come quello di qualsiasi altra persona.

Grasso Remo


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