sabato 4 maggio 2013


Povertà e disoccupazione: la genesi di una società malata.



" Non credo che riuscirò mai a perdonare quella persona." Sono le parole di Martina Giangrande, figlia del brigadiere Giuseppe Giangrande, rimasto ferito gravemente nella sparatoria avvenuta ieri mattina a Roma davanti Palazzo Chigi. Sono le 11:40 quando un uomo, vestito in modo elegante, si avvicina al portone della Sede Governativa, mentre è in corso il giuramento del nuovo governo, presieduto dal Presidente del Consiglio Enrico Letta. Lo sconosciuto chiede ai due militari che piantonano l'ingresso di entrare. Alla risposta negativa del carabiniere e del brigadiere, partono 7 colpi di pistola. Vengono feriti in maniera lieve il carabiniere e una passante, mentre, il brigadiere viene gravemente ferito con un proiettile che mira al collo. L'attentatore viene immediatamente immobilizzato dagli altri colleghi dell'arma nell'attesa dei soccorsi. Un uomo, dicono tutti, apparentemente tranquillo, educato, che non aveva mai fatto del male a nessuno ma capace, forse in preda alla disperazione a causa dell'assenza di lavoro, di un gesto così estremo che lascia tutti sgomenti ma che al tempo stesso ci invita alla riflessione. Tutti, cittadini, politici, familiari dei protagonisti della vicenda, si chiedono il perché di un gesto così estremo. Nell'interrogatorio reso in carcere dinanzi al GIP, Luigi Preiti- questo il nome dell'attentatore 49enne- afferma che le sue intenzioni erano quelle di togliersi la vita nella stanza dell'albergo in cui alloggiava poche ore prima dell'attentato. In seguito avrebbe cambiato idea perché desideroso di dare un segnale forte alla politica. Insomma  l'ennesima persona che a causa della crisi decide di farla finita, ma poi, opta per l’attentato a quel  sistema che lo ha condotto  a non credere più in stesso. Negli ultimi 4 anni i suicidi per cause economiche sono aumentati del 20-30%. E' quanto emerge dallo studio che il direttore dell'osservatorio nazionale sulla salute italiana, Walter Ricciardi, ha
eseguito a margine della presentazione del rapporto Osservasalute 2012. I dati allarmanti che emergono sono due: il primo riguarda l'aumento degli italiani che fanno ricorso ad antidepressivi che è passato dal 8,18% del 2001 al 36,1% del 2011; il secondo dato riguarda l'aumento dei suicidi arrivato al 7,23% nel biennio 2008-2009. Non si può far riferimento in questa sede ad una mera affezione da patologie psichiatriche. Ciò che rileva maggiormente è il disagio sociale provocato dalla tanto chiacchierata austerity. Un disagio sociale derivante dall’inefficienza della classe dirigente. Non basta certo una visita di Alfano e Letta al carabiniere ferito, a ricomporre i pezzi di un sistema ormai fragile. Probabilmente non basteranno dieci anni di riforme per riprendersi le vite di tutti coloro che sono morti, si sono uccisi, hanno commesso reati. Non basteranno le riforme a ridarci indietro la dignità che la povera gente dimentica in un cassetto per togliersi la vita. Non basteranno facce diverse in poltrona. Cosa serve? Serve ripescare dal passato, da foto in bianco e nero di momenti in cui la politica e i governi erano vicini al popolo, quei valori che fanno da sostrato alla democrazia. Primo tra tutti il valore del lavoro. Perché non è solo un diritto ma soprattutto un valore, il più alto, contemplato nella nostra Costituzione, ma che oggi di fatto assurge al ruolo di mero contenuto di una frase giusta, racchiusa in un plico di pagine dimenticate da molti.

                                                                               di Alice Buonanno

Nessun commento:

Posta un commento