giovedì 16 maggio 2013

Un Caffè con la Politica - L' On. Antimo Cesaro si confronta con gli studenti della "Jean Monnet"

Impressioni,critiche e resoconto del dibattito





Ospiti:‭      ‬On.‭ ‬Antimo Cesaro,‭ deputato Scelta Civica Con Monti per l'Italia.
 
 ‏                Prof.‭ ‬Diego Lazzarich,‭ ‬ricercatore della cattedra di Storia delle 
                 Dottrine Politiche‭  presso il dipartimento di Studi Politici‭ «‬Jean Monnet‭».

                 Prof.‏ ‎Vincenzo Pepe,‭ ‬ricercatore della cattedra di Diritto Pubblico Comparato 
                 presso il dipartimento di Studi Politici‭ «‬Jean Monnet‭».

                 Dott.‏ ‎Lorenzo Calò,‭ ‬giornalista de‭ «‬Il Mattino‭».

Un dibattito molto acceso e molto partecipato quello che si è tenuto lunedì‭ ‬13‭ ‬Maggio presso‭  ‬il Dipartimento di Studi di Scienze Politiche‭ «‬Jean Monnet‭»‬ che ha visto riuniti ad una tavola di lavoro professori universitari,‭ ‬studenti e il deputato On.‭ ‬Antimo Cesaro,‭ ‬eletto‭ ‬alle scorse elezioni politiche per Scelta Civica con Monti per l'Italia,‭ ‬nella circoscrizione Campania‭ ‬2.‭

Durante i lavori sono stati toccati argomenti fondamentali della politica e del territorio:‭ ‬dallo stipendio e costi della politica,‭ ‬ai problemi del lavoro e delle università‭; ‬dalla‭ ‬sovranità statale alla crisi della democrazia e alla legge elettorale.‭ ‬Il tutto si è svolto in una cornice critica e‭ ‬,‭ ‬se vogliamo,‭ ‬anche un pò tesa poichè erano presenti sia studenti di scienze politiche corsisti,‭ ‬che vivono il disagio universitario e lavorativo‭ (‬in particolare del lavoro che non c'è‭)‬,‭ ‬sia studenti appartenenti al progetto O.R.A.‭ ‬quindi studenti lavoratori,‭ ‬spesso più anziani,‭ ‬che hanno portato in campo le loro esperienze negative come la cassa integrazione,‭ ‬la difficoltà di mandare un figlio all'università e di sostenere i costi della famiglia,‭ ‬l'impossibilità di trovare nuovo impiego una volta licenziati e fuori dalla fascia d'età ottimale per accedere al mondo del lavoro.

Introduce il professore Diego Lazzarich,‭ ‬ricercatore della cattedra di‭ ‬storia delle dottrine politiche presso la Jean Monnet descrivendo una serie di incontri e convegni internazionali in cui sono stati affrontati temi come la‭ «‬Crisi della democrazia rappresentativa‭»‬,‭ ‬uno svuotamento della sovranità popolare che viene trasferito‭ ‬sempre più verso i rappresentanti e meno verso il popolo.‭ ‬Questo è dovuto a fattori esterni,‭ ‬come lo spread,‭ ‬le agenzie di rating,‭ ‬la BCE,‭ ‬ed interni,‭ ‬come l'allontanamento dei partiti dalle esigenze del popolo,‭ ‬tralasciando e quasi nascondendo quelle che‭ ‬sono le esperienze di democrazia diretta:‭ ‬l'iniziativa popolare e il referendum abrogativo,‭ ‬le quali,‭ ‬nonostante la grande adesione,‭ ‬rimangono a prendere polvere nei palazzi del governo senza essere ratificati con delle leggi.‭ ‬

Ne sono esempi eclatanti quello del referendum nel‭ ‬2011‭ ‬sull'acqua bene comune e quello del‭ ‬1993‭ ‬sul finanziamento pubblico dei partiti,‭ ‬abolito e poi recuperato con un movimento politico,‭ ‬introducendo il rimborso elettorale l'anno successivo.‭ <<‬Quello di oggi‭>>continua il Prof.‭ ‬Lazzarich<<‬vuole essere uno spazio di analisi e riflessione per ridurre la distanza tra chi è appena entrato nella politica e ancora ha orecchio per ascoltare,‭ ‬e gli elettori,‭ ‬con particolare attenzione agli studenti di scienze politiche‭>>

La battuta dell'On.Antimo Cesaro«‬mi posso permettere di offrire un caffè a tutti‭»dà spunto al prof Diego Lazzarich di domandare quanto guadagni un deputato della Repubblica Italiana.
La risposta di Cesaro è quanto mai indicativa e analitica nel cogliere un aspetto disperato della nostra società:‭ <<‬circa sei volte il guadagno di un ricercatore o un insegnante o un infermiere.‭ ‬Il guadagno netto è di circa‭ ‬12.500‭ ‬euro.‭>>
<<Questi costi però‏>> ‎Continua Cesaro,‭ << ‬devono essere rapportati ai costi della politica. Sarebbe il caso di chiedersi quanto guadagni un magistrato delle magistrature superiori,‭ ‬un dirigente del senato o un generale del corpo d'armata.‭

Le retribuzioni devono essere commisurate alle competenze e alle funzioni effettivamente svolte nel proprio lavoro.‭ ‬Molte‭ ‬persone che si trovano in parlamento non hanno nè arte nè parte e vengono comunque pagate per ciò che NON fanno.

‭Sulla retribuzione netta,‭ ‬inoltre,‭ ‬un terzo deve essere rendicondato:‭ ‬sono cifre,‭ ‬ossia,‭ ‬che appartengono alle spese,‭ ‬come ad esempio le spese‭ ‬di chi si avvale di collaboratori,‭ ‬trovare una casa adeguata alla dignità delle funzioni ecc...‭ ‬Il rischio che io vedo in questi anni è che l'eccessiva attenzione agli orpelli della politica sia malamente percepita dall'elettorato.‭ ‬Ad esempio,‭ ‬un rappresentante dello Stato,‭ ‬come il Ministro del Lavoro,‭ ‬che rinunci all'auto blu e poi,‭ ‬dovendo prendere la metropolitana,‭ ‬sia costretto ad avvalersi di guardie del corpo e quindi a stipendiarle,‭ ‬non è un risparmio per lo Stato.‭ ‬

Ciò che si critica alla politica italiana,‭ ‬è quello di mantenere troppi parlamentari che non producono.‭ ‬Bisogna si intervenire sui costi della politica,‭ ‬ma questi devono essere commisurati alla produttività.‭ ‬Una parola va spesa anche sul finanziamento pubblico ai partiti,‭ ‬che sicuramente ha‭ ‬bisogno di un netto taglio ma non va eliminato completamente poichè chi sceglie di fare politica ha bisogno di una struttura,‭ ‬di una organizzazione territoriale e tagliare completamente i fondi pubblici andrebbe a discapito di chi non ha forti mezzi economici per la partecipazione alla vita pubblica attiva.‭ ‬In questo modo vi è il rischio che l'Italia diventi un fertile luogo di colonizzazione di magnati esteri che intraprendono un percorso politico‭>>

I lavori procedono con l'introduzione di domande da parte degli studenti‭; ‬la prima verte sulla differenza tra il politico onesto e il politico intelligente.
Riemerge il filosofo Cesaro:

<<‎Platone diceva che una persona può essere onesta,‭ ‬intelligente o fare politica ma le tre cose non possono mai trovarsi contemporaneamente nella stessa persona.‭ ‬In questo caso io mi ritengo onesto,‭ ‬un uomo che fa politica ma che da molti sarà considerato poco intelligente‭>>

Il dibattito prosegue con una provocazione del Professor Vincenzo Pepe,‭ ‬ricercatore della cattedra di Diritto Pubblico Comparato:‭ <<‬Ma come si risolvono i problemi dell'Italia‭? ‬Cosa devo dire a quelle famiglie che non riescono a pagare l'IMU o che hanno figli laureati ma senza occupazione‭? ‬Cosa deve incidere nella politica per dare un futuro ai giovani‭? ‬E cosa possiamo fare noi,professori,studenti per fare pressione alla politica per dare delle risposte ad un Paese che non sogna più‭?>>

L'On.‭ ‬Antimo Cesaro spiega che ragionando per caste non si può migliorare il futuro del Paese,‭ ‬poichè il vero problema è ciò che è urgente fare,‭ ‬tralasciando quelle che sono le scenografie della politica,‭ ‬la vita privata del rappresentante istituzionale,‭ ‬del gossip‭ ‬...Tutti strumenti che servono a celare le deficenze di competenze e risposte inadeguate ai problemi.‭

<<Rispondendo alla domanda del professor Pepe‏>> ‎continua Cesaro‭ <<‬io ho scelto la commissione lavoro,‭ ‬dove il carico di lavori parlamentari e il carico emotivo sono molto forti ed è per questo che intendo impegnarmi sul‭  ‬piano della concretezza.‭ ‬Infatti abbiamo già‭ ‬presentato un disegno di legge,‭ ‬che serve a rendere più appetibile l'assunzione di due categorie:‭ ‬giovani e ultracinqueantenni.‭  ‬In particolare ridurre il cuneo fiscale sull'imprenditore che assume,‭ ‬per tre anni,‭ ‬in modo da non impattare sulle casse dello‭ ‬stato con una cassa integrazione o un sussidio di disoccupazione.‭ ‬Quindi nel disegno vengono tolti quegli oneri sociali che l'imprenditore dovrebbe affrontare verso lo stato.‭ ‬Le parole fondamentali nella proposta firmata da me e altri deputati sono flessibilità e sicurezza:dopo tre anni di prova,‭ ‬l'imprenditore avrà diritto di licenziamento verso quella unità lavorativa ma non sarebbe logico che dopo l'inserimento lavorativo nel meccanismo,‭ ‬il datore decida di liberarsene.‭ ‬Quindi,‭ ‬se assume,‭ ‬il‭  ‬contratto‭ ‬da flessibile passa a tempo indeterminato,‭ ‬ricevendo un premio fiscale da parte dello Stato.‭ ‬In caso contrario,‭ ‬se non si vuole comunque passare ad un contratto definitivo,‭ ‬sarà lo stesso imprenditore a sostenere gli oneri sociali di accompagnamento verso‭ ‬un nuovo impiego nel mondo del lavoro di quella persona‭>>

É di nuovo il turno delle domande dagli studenti,‭ ‬i quali si interrogano su due concetti fondamentali:‭ << ‬Perchè il Governo Monti,‭ ‬sebbene avesse competenze e strumenti non ha saputo ammortizzare una già gravissima situazione economica ma anzi,‭ ‬ha aumentato quella che era una pressione fiscale già forte.‭ ‬E quanto influiscono le decisioni dell'Europa sulla nostra politica e sugli aspetti legislativi del‭  ‬nostro Paese‭?>>

<<I destini di un singolo Stato vengono influenzati fortemente dalla realtà globalizzata‏>> ‎risponde Cesaro<<‬non solo sul piano degli impegni internazionali ma anche geostrategico ed economico,‭ ‬anche rinunciando ad una buona parte della propria sovranità.‭ ‬Bisogna però mettere sul piatto della bilancia i vantaggi e gli svantaggi,‭ ‬considerando che è impensabile proclamarsi fautori di una economia che dipende soltanto da fattori interni.
Il governo Monti non è stato esente da errori,‭ ‬la riforma della Fornero ha inciso sulla carne viva delle persone,‭ ‬ad esempio gli esodati.‭ ‬Ma la vera forza della politica è quella di riconoscere certi errori e cercare di risolverli.‭ ‬Il governo Monti è stato chiamato ad onorare cambiali che non aveva contratto,‭ ‬e penso sia un grande segnale che una persona si faccia avanti sulla scena politica quando le cose vanno male e non quando vanno bene.‭ ‬Se non assumiamo una forma mentis razionale che sia di supporto alla politica,‭ ‬l'inquietudine esistenziale del tutto e subito,‭ ‬fatto bene e senza errori sarà madre solo di una utopia di soluzioni non realizzabili.‭>>

 

L'ultimo intervento è quello del Dottor Lorenzo Calò,‭ ‬giornalista de‭ "‬Il Mattino‭"

<<La legge Fornero va sicuramente modificata,‏ ‎sia nella disciplina degli esodati sia dei licenziamenti.‭ ‬Ma ad oggi,‭ ‬l'Università e la formazione,‭ ‬al netto della proposta di legge da te presentata,‭ ‬che ruolo possono svolgere‭? ‬Avendo letto la Vostra proposta,‭ ‬trovo un unico neo,‭ ‬ossia che presuppone una flessibilità del mondo del lavoro che al momento non c'è.‭ ‬Come cambiare questo trend del mercato lavorativo‭?>>

Cesaro:‭ <<‬L'università italiana deve essere rifondata,ripensata,riorganizzata.‭ ‬Le classi dirigenti devono uscire dall'ambiente universitario questo è vero,‭ ‬ma gli stessi Atenei devono assumersi la propria responsabilità.‭ ‬Ho visto un proliferare di corsi di laurea completamente autoreferenziali,‭ ‬incapaci di esprimere studenti con competenze competitive.‭ ‬Deve legarsi,‭ ‬piuttosto,‭ ‬al mercato del lavoro e al territorio.‭ ‬Quali sono le aspirazioni del territorio‭? ‬l'agricoltura‭? ‬I beni culturali‭? ‬Ebbene negli ultimi anni ho assistito a corsi di laurea creati solo per dare posti di lavori.‭ ‬Non si può pensare di essere competitivi sullo scenario globale sfornando gente adatta solo sulla pubblica amministrazione,‭ ‬che non ha più assolutamente nè possibilità nè voglia di assumere.‭ ‬E il mondo del lavoro deve rinnovarsi:‭ ‬non posso pensare che non vi siano aziende che producano nuove tecnologie come applicazioni o iphone.‭ ‬Dunque l'università deve legarsi con il mercato della ricerca industriale,possibilmente con il brand del made in italy.
Non ci sono corsi validi sulle tecnologie avanzate,i beni culturali e l'agricoltura e l'unica cosa a cui pensiamo è ad accapigliarci nei nostri senati accademici solo per garantire posti di rilievo.‭ ‬Impegniamoci,invece,‭ ‬per riformare un'università ormai malata.‭>>


L'ultima domanda degli studenti riguarda la legge elettorale:

<<‎La legge elettorale‭ «‬porcellum‭»‬,‭ ‬nomen omen:‭ ‬il governo precedente era stato chiamato a riformare quella legge,‭ ‬e non è stato all'altezza mentre il governo Monti era chiamato ad una riforma economica.‭ ‬Ora c'è bisogno di una riforma elettorale,‭ ‬e sebbene i problemi di questa legge siano molti e vanno risolti,‭ ‬ciò che deve cambiare parallelamente a questa è la mentalità del politico,‭ ‬il quale deve mantenere il contatto con il proprio elettorato e il territorio,‭ ‬come io ho aperto uno spazio qui a Caserta dove ascoltare i problemi delle persone.Attenzione però,‭ ‬non bisogna‭ ‬essere autoreferenziali:‭ ‬bisogna pensare all'intero sistema Paese,‭ ‬integrando il proprio territorio e contestualizzandolo nelle riforme,‭ ‬nelle proposte per risolvere problemi comuni e nazionali.

Il convegno si conclude con una frase di Montesquieu,‭ «‬La tirannia di un principe o di una oligarchia non è tanto dannosa al benessere pubblico,‭ ‬quanto l'apatia del cittadino ad una democrazia.‭»‬


L'onorevole Cesaro risponde a questa frase così significativa ed attuale ribadendo l'intrinseca coniugazione tra diritto e doveri,‭ ‬che sono due facce della stessa medaglia:‭ << ‬I doveri si esplicano rinnovando,rinvigorendo la classe politica ma non usando il rancore sociale,‭ ‬ma partecipando per contribuire al benessere della cosa pubblica,‭ ‬alla vita dei partiti e ai movimenti,‭ ‬poichè se ritenianiamo che i rappresentanti non siano in grado di esprimerci come popolo,‭ ‬resta da impegnarci per cambiare le cose.‭>>

<<In quest'ottica ho cercato di candidarmi‏>>aggiunge Cesaro‭ << ‬dopo aver gridato e criticato,‭ ‬ho voluto dare il mio‭ ‬modesto contributo per un impegno che sarà quotidiano sia nell'ambito delle istituzioni sia sul territorio per creare un collegamento tra paese reale ed istituzioni.‭>>

Il prossimo appuntamento con il "Caffè con la Politica" si terrà in Autunno e si spera che la partecipazione e la voglia di crescere sia ancora maggiore nei cuori e nelle menti degli studenti e dei cittadini.



La Direzione del The Monnet Post

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