domenica 24 marzo 2013

L'aspetto psicologico e linguistico di questo termine. LE DUE FACCE DELL'IDENTITà . Confronto tra i due mondi. Di Sandra Barbaro





L'aspetto psicologico e linguistico di questo termine
LE DUE FACCE DELL'IDENTITà
Confronto tra i due mondi


Caserta – Il 21 marzo 2013, presso il Dipartimento di Scienze Politiche "Jean Monnet" della Seconda Università degli studi di Napoli, si è parlato del concetto di identità sotto due punti di vista: psicologico e linguistico.
Se n'è discusso assieme al Dottor Antonio D'Angiò, Medico Psichiatra Psicanalista di Gruppi transculturali e Docente universitario presso la SUN, il quale ha citato le "Lezioni americane, sei proposte per il nuovo millennio" di Italo Calvino, una serie di conferenze che lo scrittore aveva tenuto presso la facoltà di Harvard. I temi: LEGGEREZZA, RAPIDITà, ESATTEZZA, MOLTEPLICITà e VISIBILITA' e COERENZA, rimasta incompleta a causa della morte dello stesso e rinvenuta grazie a sua moglie Ester.
Il docente ha concluso affermando che la finalità dell'identità è la possibilità per ogni individuo di avere un luogo dove corpo e pensieri si ritrovano, ovvero con il concetto di SPAZIO MENTALE.
Nella seconda parte del seminario interviene invece la Dottoressa Margherita Di Salvo, docente dell'Università di Napoli "Federico II", che ha citato il celeberrimo scrittore canadese Coupland che definiva l'identità sociale "più di ogni altro aspetto della teoria sociale e della sociolinguistica della propria terra". Poi fa la differenza del linguaggio inteso sia come mezzo per consentire l'identificazione e il simbolo di una differenza identitaria che può essere esplicita o meno, sia la comunicazione intesa come mezzo che consente la trasmissione di un messaggio. La dottoressa prende come esempio gli abitanti di un paese della Basilicata, Riva dei greci: gli abitanti hanno assimilato la lingua degli albanesi facendola propria. Infatti la generazione più anziana si definisce albanese, perché i loro familiari parlavano questa lingua, mentre la generazione successiva sottolinea il fatto di parlare albereshe differenziandosi dagli abitanti dell'Albania. Nel secondo caso prende come esempio le comunità italiane che vivono nella cittadina di Bedford, in Inghilterra facendo tre sottogruppi: i siciliani che avevano rafforzato il proprio dialetto ed assimilato molto l'inglese, i molisani che invece avevano perso la loro cadenza ed imparato poco il linguaggio locale, poi i campani che avevano mantenuto il proprio accento apprendendo anche l'inglese, facendo una differenza tra italiani che vivono all'estero ed imparano la lingua locale ed i stranieri che pur vivendo in Italia da tanti anni non assimilano completamente l'italiano.
Durante il seminario è intervenuta la Dottoressa Carmen Saggiomo, docente della lingua francese presso il Dipartimento di Scienze Politiche "Jean Monnet" di Caserta, la quale prendendo spunto da quest'ultimi esempi, ha sottolineato la facilità degli italiani ad essere esterofili anche a discapito della propria lingua cosa che non accade in Francia e nei paesi francofoni come precisato dall'articolo 6 della Costituzione, dove i termini esteri vengono tradotti in francese attraverso delle commissioni apposite.
E' stato un dibattito molto interessante che ha mostrato l'identità in tutte le sue sfaccettature, i redattori del seminario sono stati in grado di attirare l'attenzione del pubblico, pur essendo gli argomenti molto consistenti.

Nessun commento:

Posta un commento