lunedì 18 marzo 2013

Il doppio volto del Papa. di Gabriella Castaldo


Rapporti con Videla e smentite. Papa Francesco I: no al lusso e alla corruzione. No ai gay!
Habemus Papam: conservatore o riformatore? Doppio volto.
“Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri”, lo dice Bergoglio, oggi Papa Francesco I.

Dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI, il conclave acclama il nuovo Pontefice:  Josè Mario Bergoglio, italo-argentino settantaseienne, arcivescovo di Buenos Aires e cardinale dal 2001. Il neoeletto Papa appartiene all’ordine dei Gesuiti, ha studiato chimica prima di diventare prete a soli trentatrè anni.  Francesco è il nome che ha scelto. Per la prima volta nella storia un Papa assume un nome così significativo, che riprende il pensiero di Francesco d’Assisi << signore dei poveri e dell’umiltà>> come lo definisce lo stesso Bergoglio. Un nome che simboleggia una svolta nel mondo cattolico, nel governo della Chiesa,  messa in luce da un significativo segnale: la scelta di una croce di metallo, rappresenta l’inequivocabile auspicio del ritorno della Chiesa alla povertà evangelica.













. Bergoglio viene –dalla fine del mondo- com’egli stesso sostiene, dopo aver vissuto i disastrosi anni della dittatura di Videla in Argentina. Di qui l’animo profondamente riformatore in tema di lusso, sprechi e corruzione. Staremo a vedere quanto la Chiesa diventerà povera e rinuncerà ad immense ricchezze, non quantificabili. Già dal primo giorno di elezione di Bergoglio al Trono Pontificale, sono calate su di lui presunzioni di coinvolgimento in rapporti diretti con il governo autoritario di Videla in Argentina, dal 1976 al 1981. Bergoglio, in quegli anni venne accusato di avere responsabilità nel rapimento di due gesuiti ostili al regime, Orlando Yorio e Francisco Jalics, nonché accusato di aver avuto responsabilità nel c.d. “Robo de Ninos”. Papa Francesco smentisce le accuse, dichiarando di aver incontrato in quegli anni Videla solo per ottenere la liberazione dei due gesuiti. La Santa Sede poi dichiara: << Le accuse contro Bergoglio provengono da una sinistra anticlericale.>> Le citate accuse prefigurano un personaggio – corrotto, immorale-  molto diverso da quello che appare in veste di Papa –altruista, di altissimi principi-. Potrebbe esserci anche stato un coinvolgimento con il regime, ma non bisogna dimenticare che in ogni esperienza dittatoriale che il mondo ha vissuto, tutti sono stati sottomessi al potere. Non si può quindi parlare a priori di coinvolgimento e collaborazione con il potere autoritario. Piuttosto si può parlare di minaccia, sottomissione forzata al potere centrale. Sebbene animato da spirito di riforme per quella Chiesa corrotta come oggi si presenta, Papa Francesco guasta le speranze di alcune categorie di soggetti che vorrebbero la legalizzazione del matrimonio gay e dell’aborto. Ma la posizione del Pontefice è chiarissima in proposito: nel 2010 Bergoglio si oppose duramente alla legalizzazione del matrimonio gay in Argentina, promossa dal governo di Cristina Kirchner. Dunque allora si parla di un Papa riformatore o conservatore? Entrambe. Da un lato un Papa che vuol portare alto il nome della Chiesa cattolica, epurandola da sporche faccende di corruzione e violenze. Dall’altro un Papa che pensa alla Chiesa cattolica, come a quell’istituzione che ostacolerà l’affermazione di alcuni diritti; pretese che secondo i porporati, il Papa e gli uomini di Dio –quel Dio che dice agli uomini di essere tutti uguali- sono certamente opinabili. Vale allora la pena chiedersi perchè per gli uomini di Chiesa, i gay siano una categoria di soggetti con diritti trascurabili. Mistero che resterà ovviamente irrisolto. Se gli uomini sono tutti uguali, non è contraddittorio discriminare la natura di alcuni di essi? La Chiesa dovrebbe riconoscere che anche se due uomini o due donne insieme non possono procreare, è pur vero che hanno il diritto di amarsi, e di ricevere lo stesso trattamento che gli "uomini di Chiesa" riservano a coloro che definiscono "sani". Eppure tanti uomini "sani", anche tra le file degli uomini di Chiesa, stuprano donne e bambini. Se questo è permesso o evidentemente trascurabile, allora perchè insistere tanto sugli omosessuali? La risposta è: silenzio. 
(di Gabriella Castaldo)



2 commenti:

  1. Le ultime affermazioni, essendo questo un blog universitario, mi sembrano troppo di parte (verso una certa idea sociale-politica). L'università dovrebbe trasmettere valori sani, e soprattutto libertà di pensiero, senza alcun tipo d'influenza che invece, ripeto, nelle ultime affermazione mancano di neutralità!

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  2. Caro Giovanni
    parafrasando una tua affermazione: "l'università dovrebbe trasmettere valori sani e libertà di pensiero senza alcun tipo di influenza", rispondo al tuo commento che proprio per questi valori la nostra Gabriella ha scritto ciò che hai letto. La Chiesa sbaglia nel non accettare determinate scelte di vita e appuntoperchè siamo universitari, studenti di cultura e formazione, abbiamo gli strumenti per capire queste scelte e criticarle se non ci sembrano giuste. Siamo tutti uguali ma questo principio non sembra trovare posto nei cuori degli ecclesiastici. Un valore sano è accettare chi ama una persona dello stesso sesso. La libertà di pensiero è non avere pregiudizi di razza, orientamento sessuale e religioso. L'influenza negativa è invece quella dei fanatici tradizionalisti che non accettano i nuovi costumi. Infine il nostro è un giornale di approfondimento e opinione, non sempre si deve essere neutrali, non su scelte sbagliate almeno.
    G.R.

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