martedì 22 aprile 2014

VERSO IL RETTORATO DELLA S.U.N. – INTERVISTA AL CANDIDATO PROF. LUIGI SANTINI

VERSO IL RETTORATO DELLA S.U.N. – INTERVISTA AL CANDIDATO PROF. LUIGI SANTINI

Continua il ciclo di interviste ai candidati per il rettorato della Seconda Università degli Studi di Napoli, dopo Giuseppe Paolisso è la volta di Luigi Santini, Professore Ordinario di Chirurgia Generale del nostro Ateneo.

Professore, lei ha più volte palesato il suo malcontento su molte delle scelte gestionali del Rettore Rossi, la sua candidatura nasce quindi solo per cercare una discontinuità con quest’ultimo?

La mia candidatura nasce prima di tutto da una precisa volontà di un folto numero di professori e ricercatori di vari dipartimenti che in me hanno visto l’alternativa alla gestione odierna. Credo che questo sia il momento giusto per dare una svolta significativa a questo Ateneo, cosa che difficilmente potranno fare i miei colleghi candidati in quanto sono stati attivamente presenti nella gestione della S.U.N., uno come ex Preside della Facoltà di Medicina e l’altro come Pro Rettore. Non a caso il titolo del mio programma è “Il Rilancio passa per il Cambiamento”, ora più che mai è necessario cambiare per non restare indietro.

Cosa pensa che dovrà cambiare quindi con queste elezioni per il rinnovo del rettorato?

Dovrà cambiare innanzitutto la mentalità di chi gestisce l’Ateneo. Io spero che possa davvero iniziare un nuovo ciclo, dove tutte le componenti della S.U.N. partecipino con l’unico obbiettivo di migliorare la nostra offerta formativa, solo così potremmo attirare nuove risorse e nuovi studenti.

Il Rettore cosa può realmente fare affinché ci sia la massima collaborazione tra le varie componenti che formano l’università in modo da remare tutti in un’unica direzione?

Il Rettore deve assolutamente confrontarsi con tutti gli organi collegiali, coinvolgendo tutti nelle fasi decisionali ed essere esclusivamente il coordinatore ed il responsabile delle scelte da fare. Non possiamo immaginare un Rettore che operi senza discutere con chi l’università la vive ogni giorno, la mia forma mentis da Chirurgo mi ha abituato da sempre a lavorare in squadra, ed è proprio questa la caratteristica principale che voglio portare avanti e che ho inserito anche all’interno del mio programma.

Su cosa si concentrerà in caso di vittoria? Cosa intende valorizzare concretamente con il suo operato?

Nonostante provenga da una formazione scientifica, il mio sarà un approccio umanistico. Intendo valorizzare in primis la figura dello studente, che non solo va messo al centro dell’offerta formativa, ma dovrà essere maggiormente coinvolto nelle scelte sulla nostra didattica. Per far ciò occorre che questa visione sia condivisa da tutti i docenti. L’Università è soprattutto di chi la vive, non solo di chi la gestisce.

Sul Policlinico di Caserta ha dichiarato che si farà solo quando entrerà nella testa dei sui colleghi. Pensa che c’è qualcuno che si oppone alla sua realizzazione  che, inutile dirlo, è vitale per lo sviluppo ed il futuro del nostro Ateneo?
Purtroppo da molti miei colleghi Caserta è vista ancora come una piazza di serie B in confronto a Napoli, io ho insegnato per mia scelta 12 anni a Caserta e sono dovuto tornare a Napoli solo a causa del pensionamento di miei tre colleghi professori che avevano lasciato questo Dipartimento scoperto. La mancata realizzazione del Policlinico potrebbe avere delle conseguenze disastrose per tutta la Seconda Università degli Studi di Napoli, è il momento di fare delle scelte coraggiose se vogliamo che il nostro Ateneo continui ad esistere nel prossimo futuro; una di queste dovrà essere per forza di cose la denominazione dell’Università in favore del territorio casertano.

Come pensa di integrare al meglio la S.U.N. sul territorio casertano, in modo che i vari poli non siano dei mondi a se stanti ma dei luoghi di interazione con le città che li ospitano con notevoli vantaggi sia per gli studenti che per tutto il tessuto urbano dove sono ubicati?

La capacità di integrazione dovrà essere fondamentale, ed infatti è tra i primi punti del mio programma. Non può esistere una università separata dal territorio e dal contesto in cui si trova, anzi l’università dovrebbe essere la massima espressione del territorio in cui è ubicata. È assurdo infatti che nessun esponente rappresentante dell’Ateneo sia intervenuto su un grave problema come quello della Terra dei Fuochi. Io sono stato l’unico della nostra università a scrivere sui giornali in merito a questo, ben prima che esplodesse la bolla mediatica. Questa fa pensare che ci sia quasi un disinteresse da parte dei vertici della S.U.N. sui problemi di questa terra, non si può continuare così, è ora che anche l’università entri nel dibattito pubblico sfruttando le proprie eccellenze per dare delle risposte e trovare insieme alle amministrazioni locali delle soluzioni rapide e concrete.


Raffaele Ausiello


giovedì 17 aprile 2014

LA PALLA AL PIEDE: Presentazione del libro sulla questione meridionale

        LA PALLA AL PIEDE          Presentazione del libro sulla questione meridionale

Si è tenuta presso il dipartimento di Scienze Politiche ”Jean Monnet” la presentazione del volume “La palla al piede. Una storia del pregiudizio antimeridionale” scritto da Antonino De Francesco con la partecipazione del Professor Giuseppe Cirillo e del Professor Aldo Musi, docenti del medesimo dipartimento che hanno introdotto l’argomento.
Ispirato da Napoleone Colajanni, studioso di antropologia criminale che definì il divario tra nord e sud, il libro descrive il meridione italiano dal ‘1700 fino ai giorni nostri, soffermandosi soprattutto nel periodo storico successivo l’unità d’Italia.
 Esso descrive il rapporto del neonato Stato italiano nei confronti dell’ex regno delle due Sicilie, considerandolo una “questione”, “l’Africa in casa” e gli abitanti “soggetti a superstizioni primitive e dediti ad atti efferati e violenti”.
Questo paradigma venne rafforzato attraverso scrittori ed intellettuali italiani di fine Ottocento, responsabili involontari della diffusione di stereotipi negativi sul Meridione attraverso le loro opere, l’autore pone come esempio del divario tra Nord e Sud il risultato del referendum del ’46 dove il Settentrione dava per favorita la Repubblica mentre nel Meridione la maggior parte degli abitanti preferiva la permanenza del sovrano al potere.
Antonino De Francesco è docente ordinario dell’Università degli studi di Milano, ha dedicato ricerche sul movimento democratico in Francia ed in Italia, in particolare alla Rivoluzione francese e al Mezzogiorno in età moderna. Altre sue opere sono:Il governo senza testa. Movimento democratico e federalismo nella Francia rivoluzionaria, 1789-1795 (Morano 1992),Vincenzo Cuoco. Una vita politica (Laterza 1997), 1799. Una storia d’Italia (Guerini e Associati 2004), Mito e storiografia della “grande rivoluzione”. La Rivoluzione francese nella cultura politica italiana del ’900 (Guida 2006), L’Italia di Bonaparte. Politica, statualità e nazione nella penisola tra due rivoluzioni, 1796-1821 (Utet 2011). Di Vincenzo Cuoco ha curato un’edizione del Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli e, con Annalisa Andreoni, del Platone in Italia.
Con Manuela Albertone ha pubblicato, presso Palgrave, Rethinking the Atlantic World. Europe and America in the Age of Democratic Revolutions (2009).

L’autore insegna che una terra quale il Meridione d’Italia, un tempo considerata prospera, possa essere rovinata grazie a dei stereotipi costruiti ad hoc e col conseguente auto avverarsi della profezia. La situazione può essere ribaltata, infatti nel Meridione abbiamo la maggior percentuale di laureati in Italia ed i prodotti gastronomici quali la pizza e la mozzarella di bufala campana hanno il riconoscimento internazionale di genuinità.

Sandra Barbaro


mercoledì 9 aprile 2014

Nasce a Caserta il PALAZZO della SOLIDARIETA’.

Nasce a Caserta il PALAZZO della SOLIDARIETA’.

È attivo a Caserta, presso i locali dell’ex biblioteca comunale di Via Roma, il progetto PALAZZO della SOLIDARIETA’, nato dall’esperienza del PRANZO per i POVERI, ormai giunto alla IV edizione, organizzato da un gruppo di volontari guidato da Don Giovanni Gionti, rettore del Santuario di S. Anna e della Parrocchia dei S.S. 
Sebastiano ed Enrico.

Il PALAZZO della SOLIDARIETA’ vuole essere un punto di riferimento di vicinanza ai bisognosi, solidarietà ai fratelli in difficoltà, senza distinzione di razza, religione, appartenenza etnica, presso il quale sarà possibile organizzare tutte quelle attività volte al sostegno di chi, quotidianamente, non riesce a soddisfare i bisogni primari per sé stesso e per la propria famiglia.
Il progetto vede coinvolti in primo piano personaggi di spicco e di buona volontà della città di Caserta, tra i quali figura ROSANNA MARZIALE, chef stellato, che da tempo mette a disposizione la propria opera a favore dei bisognosi.
Caserta città di pace, ma soprattutto di generosità.

Francesca Mastrogiacomo



martedì 8 aprile 2014

Inaugurato l’Anno Accademico della Seconda Università degli Studi di Napoli

Inaugurato l’Anno Accademico della Seconda Università degli Studi di Napoli

Caserta – Grandissime emozioni nella cerimonia d’inaugurazione dell’Anno Accademico della Seconda Università degli Studi di Napoli, tenutasi nella splendida cornice della Cappella Palatina nella Reggia di Caserta. Moltissime le autorità presenti, tra cui il Sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, il Presidente della Provincia Domenico Zinzi, il vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo e tra i relatori della cerimonia che hanno impreziosito l’evento prendendo la parola. Il primo a intervenire è stato il prof. Stefano Paleari, Presidente del CRUI, successivamente è stata la volta di Giovanni Garofalo, Presidente del Consiglio degli Studenti, e di Annamaria Gravina, Direttore Generale della S.U.N. in rappresentanza del personale tecnico-amministrativo. Corposa e ricca di dettagli la relazione del Magnifico Rettore prof. Francesco Rossi, soffermatosi a lungo sulla crescita complessiva dell’Ateneo durante i suoi anni di rettorato, sia dal punto di vista didattico che dal punto di vista strutturale, nonostante i profondi tagli dei vari Governi che si sono succeduti sul sistema della ripartizione dei fondi destinati agli Atenei italiani, in particolar modo nel meridione; non poteva mancare ovviamente una parola sul Policlinico, una delle più importanti opere del mezzogiorno e sicuramente la più importante del territorio casertano, destinato a diventare il fulcro principale dei dipartimenti medici della Seconda Università di Napoli, completato ormai al 90% per quanto riguarda la parte strutturale. Infine hanno concluso il Presidente dell’ANVUR, prof. Stefano Fantoni, ed il Presidente del CNR, prof. Luigi Nicolais. Ha allietato la serata il Coro di Ateneo “Singing in the Sun”, aprendo la cerimonia con l’Inno Nazionale e continuando successivamente con una serie di brani.


Grandissima emozione durante la cerimonia di premiazione degli studenti meritevoli da parte del Rettorato che si sono distinti per meriti accademici, ai quali è stato consegnato un attestato di merito e un assegno premio di 500€. Per il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” ha avuto l’onore di ricevere questo prestigioso riconoscimento la dott.ssa Anna Castiello D’Antonio, neolaureata con voto finale 110 e lode, autrice di una brillante tesi finale sull’entrata della Turchia nell’Unione Europea. Queste le sue parole al termine della cerimonia di premiazione: "È stata una bella esperienza partecipare all'inaugurazione di quest'anno accademico da premiata. Ricevere i complimenti dal Rettore, per aver rappresentato il miglior laureato della mia facoltà, mi ha davvero onorata. Un ringraziamento va alla mia famiglia e a tutte le persone che mi amano".

Raffaele Ausiello

Il Rettore prof. Francesco Rossi durante la sua relazione.

Stefano Paleari, Stefano Fantoni e Giovanni Garofalo.

     
La dottoressa Anna Castiello D'Antonio che riceve il premio dal Rettore prof. Francesco Rossi.

sabato 5 aprile 2014

LA SFIDA DELLA FIDUCIA VELOCITÀ ED EFFICACIA NEGLI AFFARI E NELLA VITA PRIVATA

         LA SFIDA DELLA FIDUCIA           VELOCITÀ ED EFFICACIA NEGLI AFFARI E NELLA VITA PRIVATA

E’ un libro in cui la Fiducia è ritenuta il “Collante delle relazioni”, sia nel mondo degli affari che nella vita privata. S’intitola “La Sfida della Fiducia” ed è scritto da Stephen M.R. Covey, figlio di Stephen R. Covey, l’autore del best-seller “Le Sette Regole per Avere Successo”.
Dopo aver conseguito un master in gestione aziendale presso la Harvard University, Stephen M.R. Covey èstato amministratore delegato della Covey Leadership Center che, sotto la sua guida, è diventata la più grande società di leadership nel mondo. E’ cofondatore ed amministratore delegato di CoveyLink Worldwide, oratore acclamato e coinvolgente, saggista, consulente su temi di leadership, fiducia ed etica.
Egli ritiene che la fiducia sia l’unica cosa che cambia tutto perché la sua mancanza può portare ad un aumento dei costi e viceversa, che la fiducia possa essere creata e ricostruita dopo essere distrutta. Egli suddivide la fiducia in cinque onde:

ü La Fiducia in sé stessi:ci aiuta a raggiungere gli obiettivi e mantenere gli impegni
ü La Fiducia nelle relazioni: consiste nel far accrescere la nostra fiducia verso gli altri
ü La Fiducia aziendale: riguarda l’interno di un contesto lavorativo, che si tratti di un’azienda o di un’organizzazione no profit
ü La Fiducia nel mercato: si riferisce alla reputazione del brand aziendale nel mercato
ü La Fiducia sociale: costituisce il contributo che una persona offre per la collettività.
Egli spiega anche i quattro cardini della fiducia che vengono paragonati alle parti di un albero, i primi due riguardano il caratterementre gli altri due la competenza:
ü Integrità: è la congruenza ossia fare ciò che si dice
ü Intento: ha a che fare con la nostra motivazione
ü Capacità: riguarda  le nostre abilità che ispirano sicurezza negli altri
ü Risultati: si riferisce ai risultati tangibili ed alla nostra capacità di portare a termine le cose
In questo libro ci spiega come comportarci nelle relazioni  attraverso gesti quale mostrare rispetto, essere cristallini,  rimediare agli errori, dimostrare lealtà, produrre risultati, migliorare, affrontare la realtà, chiarire le aspettative, esercitare la responsabilità, ascoltare prima di tutto, mantenere gli impegni, trasmettere ed ispirare fiducia.

Questo libro ha dimostrato che la fiducia, prima considerata una virtù sociale e segno di debolezza, sia invece una guida economica energica e precisa, una panoramica concreta e davvero esaustiva sul mondo del business e relazionale.

Sandra Barbaro


giovedì 3 aprile 2014

Le Uova di Pasqua dell’Ail

Le Uova di Pasqua dell’Ail

Nei giorni 4, 5 e 6 aprile 2014 ritornano in 4.000 piazze italiane le uova della Ricerca.

Giunta alla XXI edizione, la manifestazione Uova di Pasqua AIL è sempre posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica: dodici anni di grande impegno che hanno permesso di raccogliere significativi fondi destinati al sostegno di importanti progetti di Ricerca e Assistenza ed in più, si è contribuito a far conoscere i progressi della ricerca scientifica nel campo delle malattie del sangue. I rilevanti risultati negli studi e le terapie sempre più efficaci e mirate, compreso il trapianto di cellule staminali, hanno determinato un grande miglioramento nella diagnosi e nella cura dei pazienti affetti da malattie del sangue. Nonostante ciò, è tuttavia fondamentale continuare su questa strada per raggiungere ulteriori obiettivi e rendere leucemie, linfomi e il mieloma sempre più guaribili.
L’AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mielomapromuove e sostiene la ricerca scientifica per migliorare la qualità della vita dei malati e dei loro familiari e sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie del sangue.Pone al centro della sua attività il malato nel totale rispetto della persona e della dignità umana affiancandolo nel lungo e spesso sofferto percorso della malattia, ne sostiene la famiglia e le persone a lui care.
L’organizzazione dell’AIL si basasul principio che i fondi siano spesi, là dove sono raccolti, nel più limpido dei modi, per gli obiettivi proposti: ricerca scientifica, assistenza sanitaria, formazione del personale.I fondi raccolti dall’AIL permettono alla Ricerca di evolversi, fanno sì che i pazienti e i loro familiari abbiano l’adeguata accoglienza e consentono la formazione di tutte le figure fondamentali che ruotano intorno alla malattia. L’aspetto che, però, trae il maggior beneficio è quello umano. Tenere viva la speranza in tutte le persone che credono di non avere un futuro è il gesto più nobile e il regalo più grande che si possa fare.
A Pasqua finalmente, arriva un'altra buona occasione per sostenere la lotta contro le Leucemie e per continuare a far sì che la Ricerca compia ancora progressi. I fondi raccolti saranno impiegati per:
v sostenere la Ricerca Scientifica;
v finanziare il GRUPPO GIMEMA;
v realizzare "Case Alloggio AIL";
v supportare il funzionamento dei Centri di Ematologia e di Trapianto di cellule staminali e sostenere i laboratori per la diagnosi e per la ricerca;
v promuovere la formazione e l'aggiornamento professionale di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio.
Come sempre, determinante sarà il contributo dei migliaia di volontari che rappresentano per l’AIL un prezioso patrimonio, l’efficace opera delle 82 Sezioni provinciali e l’aiuto di tutti gli organi di informazione che danno voce alla manifestazione.Nella scorsa edizione dell’iniziativa Uova di Pasqua AIL sono state distribuite 558.914 uova in 4.262 piazze italiane. Grazie alla generosità dei sostenitori dell’Associazione, all’insostituibile opera dei volontari e al sostegno degli organi di informazione, è stato possibile raccogliere 6.771.974 euro.

Per conoscere quali sono le 4.000 piazze con le Uova di Pasqua solidali dell’AIL si può chiamare il numero 06/70386013 o visitare il sito www.ail.it.

Per donazioni:  c/c postale AIL n. 873000.

Caterina Corsica


mercoledì 2 aprile 2014

ESCLUSIVA THE MONNET POST – INTERVISTA AL PROF. GIUSEPPE PAOLISSO, CANDIDATO AL RETTORATO DELLA S.U.N.

ESCLUSIVA THE MONNET POST – INTERVISTA AL PROF. GIUSEPPE PAOLISSO, CANDIDATO AL RETTORATO DELLA S.U.N.

                 



Professore, innanzitutto cosa l’ha spinta a candidarsi per il Rettorato della Seconda Università degli Studi di Napoli?

Mi ha spinto a candidarmi il desiderio di portare avanti un lavoro che il Professor Rossi ha già svolto egregiamente, un lavoro improntato prevalentemente sulle tematiche del merito e sullo sviluppo del nostro Ateneo.

Secondo lei cosa dovrebbe cambiare in un nuovo rettorato rispetto alla gestione del Professor Rossi?

La gestione del Professor Rossi è stata sicuramente valida, in linea con i suoi principi e modi che conosco da molto tempo essendo stato Preside della Facoltà di Medicina e  avendoci lavorato a stretto contatto. È chiaro che il mio programma è in continuità con il suo operato, che è un operato di valorizzazione dell’Ateneo a livello regionale e nazionale, ma che potrebbe avere delle diversità in relazione al cambio di persone e quindi a modus operandi differenti.

In questi ultimi mesi abbiamo assistito al dibattito tra i vertici della SUN e gli amministratori locali come il Sindaco di Caserta ed il Presidente della Provincia di Caserta sul cambiare o meno la denominazione dell’Ateneo da “Seconda Università degli Studi di Napoli” a “Università di Caserta” o “Università di Terra di Lavoro”. Lei cosa ne pensa?

Io penso che l’Ateneo debba radicarsi profondamente nel territorio casertano, soprattutto a ridosso del completamento del Policlinico di Caserta dove dovranno essere dislocate la maggior parte, se non tutte, delle strutture cliniche universitarie presenti oggi a Napoli. La mia intenzione inoltre è quella di spostare il Rettorato e la Direzione Generale in un unico edificio sempre nel comprensorio casertano. Appare ovvio quindi auspicare ad un cambio di denominazione dell’Ateneo in favore del territorio che ospita la maggior parte dei Dipartimenti , ma starà agli organi collegiali decidere in merito, io mi rifarò non alla mia idea ma alle decisioni del Consiglio D’Amministrazione, del Senato e del Consiglio dei Direttori di Dipartimento che prenderanno in merito.

In riferimento al Policlinico di Caserta da lei precedentemente citato, quali pensa possano essere i termini di completamento della struttura e della sua inaugurazione e se si riuscirà a rispettare i tempi indicati dal Professor Rossi ovvero a cavallo tra il 2016 ed il 2017.

Sul Policlinico si deve considerare che solo la parte strutturale è completa al 75%, mancano ancora gli impianti e, una volta completati, bisognerà acquisire fondi per l’acquisto di attrezzature, mobilio e per pagare eventuali contenziosi aperti con la ditta che precedentemente era incaricata dei lavori, contenziosi di cui non entro nel merito di chi abbia ragione o meno ma che comunque possono incidere pesantemente visto che ci sono in ballo all’incirca 60 milioni di euro. Certo è che il mio obbiettivo primario sarà quello di spingere affinché il Policlinico sia completato nel più breve tempo possibile e con esso siano trasferite tutte le strutture cliniche presenti oggi a Napoli. Non è facile pensare al 2017 come anno di completamento definitivo in quanto in campo edilizio bastano dei lievi mutamenti per allungare i tempi dei lavori, ma sicuramente farò quanto è in mio potere, se dovessi essere eletto, affinché il Policlinico sia ultimato quanto prima possibile in quanto è un obiettivo primario per lo sviluppo dell’intero Ateneo.

Secondo lei cosa si dovrà fare in futuro per invogliare quanto più possibile gli studenti in uscita dalle scuole superiori ad iscriversi alla S.U.N. e orientarli al meglio nella scelta del piano di studi più adatto alle proprie capacità?

Il problema dell’orientamento non è di facile risoluzione, in quanto molto spesso gli stessi studenti sono disorientati sul proprio futuro e si iscrivono all’università come ultima spiaggia senza considerare lo sbocco futuro nel mondo del lavoro. È necessario quindi capire non solo come orientare al meglio nella scelta della facoltà ma anche sui reali collegamenti che questa può avere con il mondo del lavoro. Per questo nel mio programma ho inserito l’istituzione di una sorta di osservatorio sulla didattica che sia in grado non solo di valutare la qualità della didattica, per quello abbiamo già i nuclei di valutazione, ma di capire quanto la nostra offerta formativa possa essere congeniale agli studenti per penetrare nel mondo del lavoro una volta ultimati gli studi.

Purtroppo in Campania solo il 27% degli aventi diritto riesce ad ottenere una borsa di studio, percentuale tra le più basse in Italia. Cosa può fare il nuovo Rettore al fine di ottenere di più?

Bisogna considerare che il Rettore non è una figura politica come il Presidente della Giunta Regionale o l’Assessore all’Università, però certamente il Rettore può interagire con quelli che sono gli organi tecnici della Regione Campania affinché lì dove sono individuati dei risparmi questi poi possano essere poi reinvestiti in attività a favore degli studenti. Ovviamente non si potrà andare da questi organi pretendendo più risorse e basta, bisognerà essere in grado di preparare dei progetti su finalità ben chiare, di concerto con gli altri Atenei Campani in modo da lavorare in maniera coesa al fine di ottenere vantaggi per tutti i ragazzi iscritti alle università campane. Io sono pronto ad investire il mio tempo e le mie conoscenze per proporre delle riflessioni serie al riguardo.

I Poli della Seconda Università degli Studi di Napoli dislocati sul territorio casertano sono spesso delle entità a se stanti senza collegamenti con le città che li ospitano. Lei cosa pensa di fare al riguardo al fine di migliorare la qualità della vita delle migliaia di universitari che popolano i dipartimenti casertani?

Sicuramente il Rettore deve avere l’obbligo, quantomeno morale, di dialogare con gli amministratori del territorio al fine di stabilire una comunione di intenti, da un lato utile per tracciare una migliore visione dell’università ed una maggiore attrattività dei percorsi di studio delle facoltà, soprattutto per quanto riguarda quelli destinati agli studenti lavoratori che devono essere rivisti, dall’altro in modo da creare con gli enti pubblici e con le associazioni presenti sul territorio delle occasioni per gli studenti così come succede in tante altre città in Italia e all’estero.

Nonostante la Seconda Università degli Studi di Napoli risulti spesso, nelle classifiche di qualità degli atenei stilate dal Sole 24 Ore ogni anno, più in alto rispetto ad altri atenei campani come la Federico II o l’Orientale, molte volte veniamo snobbati dagli studenti come se anche il nostro nome ci penalizzasse in qualche modo. Lei cosa pensa si possa fare affinché questo non accada più?


Innanzitutto dobbiamo considerare che il Professor Rossi ha fatto un gradissimo lavoro per dare dignità al nostro ateneo e per portarlo ai massimi livelli in Italia. Sicuramente si può fare di più per divulgare le nostre attività ed i nostri risultati accademici avvalendoci dei media e della stampa, al fine di promuovere la nostra immagine. Questo è proprio quello che ci differenzia ancora dagli altri atenei napoletani e campani in generale, non la qualità del nostro operato ma la comunicazione della qualità del nostro operato. Migliorando questo sicuramente migliorerà la nostra reputazione e la nostra immagine che hanno di noi gli studenti.

Raffaele Ausiello



P.S: Rimaniamo a disposizione anche degli altri candidati al Rettorato della S.U.N. che ad oggi ancora non ci hanno dato risposta in merito al nostro invito per un'intervista.

martedì 1 aprile 2014

Democracy, Simulazione al Parlamento Italiano per gli studenti universitari

Democracy, Simulazione al Parlamento Italiano per gli studenti universitari

Per i 150 anni dell’unità d’Italia riapre restaurata l’aula del palazzo dei gruppi parlamentari, in via Campo Marzio a Roma, con i suoi 286 posti e sarà proprio questo il luogo di un importante simulazione universitaria.

Democracy permette a circa 1000 studenti provenienti da tutte le università l’irripetibile opportunità di partecipare alla simulazione dei lavori parlamentari che si svolgerà nelle aule di palazzo Montecitorio. Le varie associazioni universitarie dei singoli atenei hanno raccolto le adesioni degli interessati e formeranno dei  gruppi da venti studenti provenienti dalle università di tutta Italia i quali dovranno articolare una proposta di legge che dovrà essere studiata, elaborata e formalizzata dagli studenti stessi, unici protagonisti dell’esperienza, in quanto agiranno nella veste di commissione parlamentare in sede deliberante. Tale simulazione ha lo scopo di mettere gli studenti in situazioni di praticità e dinamicità ma, soprattutto di ampliare il proprio background tramite l’approfondimento di tematiche legate alla politica nazionale e internazionale che, in aggiunta alla loro formazione accademica, forniranno un ulteriore strumento con il quale arricchire le proprie conoscenze.  Si tratta di un network di associazioni ed enti che lavora per mettere insieme i giovani talentuosi ed allenarli all’esercizio di una leadership  positiva, attraverso la valorizzazione del dialogo tra le persone portatrici di idee, culture, religioni  e valori differenti. In un momento storico in cui si avverte sempre più distanza tra i cittadini e politica, Democracy si propone di dare un idea di cittadinanza attiva e partecipativa dando agli studenti la possibilità di confrontarsi  e imparare anche il gioco della collaborazione nel prendere decisioni di comune accordo in un gruppo. Questa esperienza, per struttura e sostanza,  amplificherà le conoscenze nel campo giuridico e della consapevolezza civica, implementando il linguaggio tecnico e agevolando un atteggiamento critico costruttivo nel confronto con gli altri. Gli studenti, prima di recarsi a Roma, dovranno seguire un corso preparatorio di approfondimento sulle tecniche oratorie e di procedura nell’ambito legislativo per essere pronti e completi di tutte le conoscenze per simulare i lavori parlamentari e partire per una grande esperienza.
Laura Pascarella