Nonostante
il nome, la Seconda Università degli studi di Napoli è l’università di
riferimento di tutta la provincia di Caserta. L’attività didattica, a parte la
sede storica del vecchio Policlinico di Napoli, è dislocata sul territorio
casertano. Allora perché non chiamarla Università di Caserta? Il sindaco di
Caserta Pio Del Gaudio, dal suo insediamento nel 2011, l’ha ripetuto più volte a
seguito dei vari incontri con il Rettore
Francesco Rossi e il Presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi. Nonostante
ciò, l’Ateneo ha mantenuto il nome originario. Il progetto però e tutt’altro
che scomparso e con l’ultimazione dei lavori del nuovo Policlinico previsti per
il 2017, la possibilità di vedere rinominato l’Ateneo a favore della città
all’ombra della Reggia si fa sempre più concreta. Ecco cosa ci ha detto in
merito il Sindaco Del Gaudio:
Sindaco, nel corso
dell’ultimo incontro con il Rettore della nostra università, lei hai dichiarato
fermamente la sua intenzione di rinominare la SUN “Università di Caserta” alla
quale sarà poi dedicata Viale Ellittico. Quali benefici per la città comporterà
il connubio di Caserta città universitaria vera e propria?
Noi
crediamo che l’attribuzione del nome di Università di Caserta all’Ateneo che
opera sul nostro territorio sia un’appropriazione di un qualcosa che di fatto
già c’è. Noi abbiamo provocatoriamente rinominato il Viale Ellittico in Viale
dell’Università di Caserta per sollecitare con maggior forza la ridenominazione
che tanto ci aspettiamo, perché crediamo nella possibilità di sviluppo della
città grazie al connubio con l’università.
Abbiamo sentito anche
parlare di convenzioni con i commercianti del centro casertano, cosa che
fin’ora è sempre mancata e che è un requisito fondamentale per una città che
vuole aprirsi e accogliere l’università. Sta già tastando le volontà dei
commercianti? Quanto crede che ci vorrà per un progetto in tal senso?
Già
lanciai la proposta tempo fa, ma purtroppo la reazione dei commercianti è stata
fredda e pochi hanno capito la possibilità di sviluppo economico. Porterò avanti
la proposta nel Tavolo Città, insieme alle sigle che rappresentano i commercianti del centro,
sperando che venga accolta per un progetto che può essere vantaggioso sia per
gli studenti che soggiornano ogni giorno in città, sia per l’economia
cittadina.
Le aziende del
territorio potrebbero essere coinvolte in una rete di collaborazione affinché
possano dare opportunità lavorative agli studenti al fine di creare un futuro
per le eccellenze del territorio che rischiano di emigrare altrove?
Per
ora le aziende non hanno mostrato molto interesse, ma dovrebbe essere compito
dell’università cercare collaborazioni con le aziende attive sul territorio.
Speriamo che la ridenominazione in “Università di Caserta” possa attrarre
anche gli imprenditori alla ricerca di personale in modo che i nostri studenti
non debbano per forza cercare lavoro altrove.
Parlando di Università
di Caserta non possiamo non pensare al Policlinico in costruzione. Dai giornali
abbiamo appreso che il nuovo termine ultimo dei lavori è fine 2017 (e pensare
che il progetto originario prevedeva che sarebbe stato ultimato alla fine del
2008). Lei si è detto fiducioso che questa scadenza verrà rispettata. Come vede
Caserta con un nuovo policlinico universitario che è una possibilità enorme di
sviluppo per l’intera provincia ma soprattutto per la nostra città?
Noi
sul policlinico ci abbiamo scommesso sia in campagna elettorale sia subito dopo
il nostro insediamento e ora stiamo raccogliendo i frutti. A dimostrazione del
fatto che l’amministrazione ci crede fortemente, abbiamo investito gran parte
dei fondi Più Europa Città di Caserta
in infrastrutture di collegamento intorno al policlinico, ovvero 16 milioni di
euro. L’area dove sorgerà, la frazione di Tredici, è una zona che si sta
sviluppando e sulla quale ci sono ambiziosi progetti come un’area industriale
PIP, il nuovo casello autostradale ed il potenziamento e rinnovamento della rete
ferroviaria. Le possibilità di sviluppo quindi sono molteplici.
Per legare maggiormente
il nostro Ateneo a Caserta sicuramente sarebbe utile far conoscere e riportare
alla luce la storia, la cultura e le tradizioni di Terra di Lavoro. Cosa ne
pensa e cosa è possibile realizzare con l’università affinché la storia della
nostra terra venga divulgata sia agli studenti sia alla cittadinanza?
Questa
è una bella idea, proponeteci iniziative come queste e noi sicuramente vi
metteremo a disposizione le nostre strutture. Siate anche voi da stimolo
all’amministrazione comunale con le vostre idee e con i vostri progetti.
La facoltà di scienze
politiche si è trasferita da qualche mese nell’ex palazzo delle poste, insieme
alla facoltà di psicologia che ancora non ha del tutto completato il
trasferimento, la zona sicuramente è favorevole agli studenti perché a pochi
passi dalla stazione e dal capolinea di molte linee di autobus, però le
condizioni circostanti lasciano a desiderare. Viale Ellittico non ha un vero e
proprio marciapiedi fino all’incrocio con l’ex canapificio, e quello che c’è
successivamente è stretto e sconnesso a causa delle radici degli alberi che
hanno sopraelevato il terreno. Cosa intende fare l’amministrazione al fine di
migliorare l’area per metterla in sicurezza?
La
nostra volontà è quella di riqualificare tutta la zona intorno alla stazione,
nel limite delle nostre possibilità economiche. Abbiamo deciso che la prima
strada ad essere riasfaltata sarà proprio Viale Ellittico, quindi già ci siamo
messi all’opera perché siamo consapevoli della situazione e miriamo a porvi
rimedio al più presto.
Come lei sa alla SUN
esistono varie sigle e associazioni politiche. Come vede la politica
all’interno dell’università e cosa pensa che può dare la politica fatta dagli
studenti alla formazione sociale e culturale degli studenti stessi, magari
anche alla luce della sua esperienza?
Io
la politica l’ho sempre intesa nel senso letterale del termine, ovvero
l’attività per migliorare la situazione della società. In ambito universitario
non mi piace quando l’attività è figlia di un’appartenenza partitica a priori,
è necessaria prima la formazione dello studente e poi l’appartenenza partitica,
non viceversa, la motivazione deve essere sempre finalizzata alla risoluzione
dei problemi degli studenti.
Negli ultimi anni
abbiamo assistito a un progressivo calo degli iscritti alle università italiane
complice la crisi economica, visto che per una famiglia è un sacrificio
mantenere uno o addirittura più figli all’università, e per la forte sfiducia
verso il futuro che agli occhi di molti ragazzi fa apparire erroneamente
inutile un titolo di studio, e in tantissimi preferiscono scegliere la carriera
militare piuttosto che la carriera universitaria. Lei da uomo di istituzione
che appello intende lanciare a questi giovani che escono dai licei e dagli
istituti tecnici per provare a convincerli di puntare sulla cultura e quindi
sull’università?
Io
penso che la formazione universitaria sia fondamentale e necessaria, ma non
basta nella società odierna in continua evoluzione. Gli studenti devono avere
la possibilità di abbinare lo studio alla pratica più vicina al tipo di studi
che stanno compiendo, quindi è necessaria una stretta collaborazione tra
università e mondo del lavoro, affinché gli atenei diventino delle vere
palestre di vita. La lezione dogmatica non basta più, le università debbono
aprire le porte alle aziende, solo così si potrà dare un senso alla carriera
universitaria che richiede enormi sacrifici alle famiglie e che oggi appare
fine a se stessa.
Raffaele Ausiello.
Raffaele Ausiello.
Mai cambieremo il nome in "Università di Caserta"... a parte che mi fa cagare, l'acronimo UdC è deprorevole!!
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