È notizia di ieri che nel
2012 sono stati registrati più di un milione di licenziamenti. Aumenta il
numero dei suicidi per motivi economici e di disagio sociale. Le città nelle
quali viviamo diventato sempre più simili a jungle, dove ognuno è da solo e si esaurisce
così il senso di comunità.
Ma non tutto è perduto.
Ogni tanto la lampadina di
chi affronta periodi difficili si accende, trasformando la tristezza e le
difficoltà in un’arma forte e vincente.
Intervistiamo Wainer Molteni, fondatore di Clochard alla riscossa, che ha narrato
la sua particolare vicenda nel libro “Io
sono nessuno”, nel quale racconta di come nonostante la laurea in
sociologia e dopo aver frequentato un prestigio corso in criminologia negli
Stati Uniti, le difficoltà economiche abbiano preso il sopravvento sulla sua vita,
rendendolo un senza tetto.
Com'è
nata l'avventura di Clochard alla riscossa?
Clochard alla riscossa, nasce
nel 2004, quando a seguito della chiusura dei dormitori aperti per l'emergenza
freddo, un gruppo di ospiti non ci è stato e coinvolgendo altri senzatetto ha
cominciato a rivendicare tutta una serie di diritti calpestati dopo la perdita
della residenza.
Puoi
spiegare a chi ci legge cos'è Clochard alla riscossa?
Clochard alla riscossa è un
sindacato autonomo interamente formato da senzatetto, nato per chiedere il
rispetto dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione anche per chi vive
un momento di difficoltà nella propria esistenza.
Quali
sono state le maggiori difficoltà nell'intraprenderla?
Arresti,denunce,fogli di via......diciamo che
all'inizio siamo stati identificati come "terroristi" e quindi
combattuti dalla politica che con noi faceva una magra figura e dalla rete
associazionistica che di senzatetto da sempre si occupava, spartendosi fondi
non riutilizzati per aiutare chi era in difficoltà.
L'imprevedibilità
della vita e la forza interiore che ogni uomo possiede nel risollevarsi.
Potremmo definire questa la morale o meglio, l'insegnamento del libro "Io
sono nessuno"?
Ottima analisi, nulla da
aggiungere.
Che
tipo di aiuto ricevete, se è così, dagli enti locali e dalle istituzioni?
Per statuto, non chiediamo
fondi a nessuno, ne pubblici ne privati, ci basiamo sull'autosostentamento
facendo partire sperimentazioni autofinanziate, in poche parole siamo
IMPRENDITORI SOCIALI, non possiamo pensare che un progetto partito grazie alla
donazione di tal dei tali, debba chiudere l'anno dopo perché tal dei tali
decurta dal bilancio la spesa per noi.
La
giornata tipo del Barba-pioniere.
Lavoro nelle varie attività
progettuali, relax, vita comune, riacquisto della fiducia in sé stessi e nel
prossimo, buon cibo.......bella vita diciamo.
Come
contattarvi e se possibile, come effettuare donazioni a Clochard alla riscossa.
Tramite Facebook sul profilo
dei Clochard alla riscossa (quello ufficiale visto che esistono imitazioni)
oppure sul sito Internet: www.clochardallariscossa.org
Consigliamo a tutti di
conoscerci e informarsi, poi chi lo ritiene opportuno può fare una donazione
seguendo le coordinate nel link DONAZIONI del sito.
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