ANMIL
Quando la disabilità
apre nuovi orizzonti
Cos’è l’ANMIL e qual è
la sua missione ?
L’ANMIL fu fondata a
Milano nel 1933, ma a causa delle leggi fasciste subì uno scioglimento e di
conseguenza con la caduta del regime dittatoriale fu rifondata a Roma nel
1943. Da quasi 70 anni opera in Italia
con personalità giuridica riconosciuta ed è stata eretta come ente morale.
Diventa ente pubblico, posto sotto la vigilanza del
Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e retta da uno statuto
approvato con decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 1961, n.127,
su proposta del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale di concerto con
il Ministro dell'Economia e delle finanze.Nel 1982, la Sezione controllo enti
della Corte dei conti le riconosce l'attività di rappresentanza e tutela delle
categorie e dal 2003 diventa ANMIL
Onlus. E’ soprattutto un'Associazione al servizio di tutti gli
italiani per contribuire a creare la mentalità giusta affinché i valori
del lavoro, in generale, siano al primo posto dell'agenda quotidiana
della politica, della scienza, della cultura, della medicina e di tutte le nostre
attività di ogni giorno. Del resto il significato del lavoro è tra quelli che
la Costituzione collega direttamente alla nostra democrazia, fondando su di
esso questa nostra Repubblica: esiste una dimensione etica irrinunciabile per tutti
gli italiani, che deriva e procede da un
lavoro onesto, dignitoso e sicuro, senza
rischi per la salute e per la vita stessa.Nell’attuale contesto
economico e sociale, derivante da una crisi economica e politica che perdura
ormai da alcuni anni, l’ANMIL assume un ruolo di difesa nei confronti di un
sistema di Welfare che sembra essere oggi sotto attaccoper valutare gli effetti
dei futuri provvedimenti sul sistema di tutela degli invalidi del lavoro ed individuare
possibili spazi di intervento sulle tematiche classiche della piattaforma
rivendicativa ANMIL.
Cosa rivendica l’ANMIL?
Tra le tante battaglie
rivendica:
ü La
definitiva abolizione del divieto di
cumulo tra le prestazioni liquidate dall’INPS a seguito di infortunio o
malattia professionale e la rendita INAIL che ha per oggetto lo stesso evento
invalidante, fino a concorrenza della rendita stessa.
ü Il
recupero nell’ambito del sistema
generale dell’adeguamento Istat del valore punto del danno biologico.
ü La
necessità di una riflessione sull’inadeguatezza
della normativa in tema di assistenza personale continuativa.
ü La
polarizzazione delle battaglie per la tutela della specificità degli invalidi
del lavoro su sanità e riabilitazione
di vita in modo che essi possano averle in modo “privilegiato” per le
conseguenze dirette, averle e averle comunque gratis od a costi congrui a
carico dell’assicurazione pubblica anche per la tutela dello stato di salute
generale comunque compromesso dalla disabilità.
ü L’inserimento
nel Testo Unico Infortuni dell’assistenza
psicologica per chi è vittima di un incidente sul lavoro, come parte
integrante del complesso delle prestazioni sanitarie garantite agli
infortunati.
ü Il
superamento di alcune criticità manifestate dalla legge
68/1999 in tema dicollocamento mirato,
tra cui ilgrado minimo di invalidità che
dà titolo alla iscrizione nelle liste di collocamento mirato, grado che è
rimasto immodificato dopo la riforma del decreto 38 del 2000 e della doppia valutazione che ancora viene
richiesta all’infortunato per accedere alle prestazioni economiche da un
lato e all’iscrizione nelle liste protette dall’altro.
ü Lo
sblocco dei Fondi previsti all’art. 4
comma 6 della legge 68/99, finalizzati in parte alla riqualificazione
professionale degli invalidi del lavoro, attualmente giacenti presso il
Ministero dell’Economia che non ha mai provveduto alla suddivisione sulle
Regioni.
ü Con
riferimento alle particolari esigenze della categoria dei grandi invalidi, la realizzazione di servizi garantiti
per quanto riguarda le esigenze di: cure sanitarie, rieducative e palliative;
fornitura di protesi ed interventi per il superamento delle barriere
architettoniche; assistenza domiciliare con integrato apporto al ruolo delle
famiglie; sostegno psicologico, sociale e professionale.
ü Il
complessivo adeguamento della tutela per
i rischi professionali delle donne lavoratrici alle specificità di genere.
Quando la disabilità
apre nuovi orizzonti. Bruno Ventura, invalido sul lavoro e la sua carica
nell’ANMIL.
Nel settembre 2010 il
Presidente provinciale dell’ANMIL di Caserta, Saverio Cantile, coadiuvato dal Consigliere provinciale Luigi Capoluogo, dal Responsabile di
Caserta Gabriele Vincenti e dalla
dipendente Rosa Piccirillo, hanno
proclamato all’unanimità, Bruno Ventura,
un giovane invalido del lavoro di Piedimonte Matese, Responsabile della Delegazione ANMIL “Alto Casertano”,necessario
punto di riferimento per i tanti associati dei comuni di Piedimonte Matese,
Alife, Alvignano, Baia e Latina, Castel del Matese, Gioia Sannitica, Prata
Sannita, Pratella, Raviscanina, S.Gregorio Matese, S.Potito Sannitico e
S.Angelo d’Alife. Dal 25 gennaio c.a., Bruno
Ventura, ricopre anche il ruolo di Consigliere provinciale della sede di Caserta
e Delegato al Congresso nazionale che si terrà in Sardegna il prossimo mese di
marzo per rinnovare le cariche, come da statuto dell’associazione a livello
nazionale e nella sua cittadina ricopre un ruolo di vice Presidente della Consulta
del sociale, una branca associativa che raggruppa varie associazioni iscritte
all’albo del comune.
Caterina Corsica
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