Sulle rovine
della Guerra Fredda, permane ancora un acceso conflitto al 38° parallelo. La
Corea, divisa in zone di influenza- a nord il regime comunista appoggiato un
tempo dall’Unione Sovietica, oggi dalla Cina; a sud una democrazia di tipo capitalista
con forte influenza statunitense. Due anime di uno stesso Stato, fondate su due
ideologie, e sistemi politici, economici e sociali profondamente diversi. Nella
fattispecie opposti.
Negli anni Corea del Nord e Corea del Sud hanno vissuto
periodi di pace
alternati a periodi di forti tensioni dovute a contese di
territori, trasformatesi poi in provocazioni legate all’attuazione di
esperimenti nucleari da parte della Corea del Nord. I primi due
esperimenti nel 2006 e nel 2009 sono stati pesantemente sanzionati
dal Consiglio di Sicurezza Onu. Tuttavia le tensioni in materia di armi
nucleari sono tornate in auge già in febbraio 2013, quando sotto il regime di Pyongyang, la Corea del Nord ha
effettuato il terzo esperimento nucleare, facendo esplodere una bomba atomica
di diversi chilotoni sotto terra. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha
nuovamente sanzionato la Corea del Nord, avendo questa, violato i Trattati di non proliferazione.
L’esperimento nucleare nord-coreano del 12 febbraio ha generato un sisma di 4,9
gradi/ scala Richter. Un ordigno spaventosamente potente, in grado di mettere
in agitazione l’intera umanità.
Il clima di
tensione per la questione coreana, si surriscalda nuovamente, quando Pyongyang
ha chiuso l’accesso al distretto industriale di Keasong- area a sviluppo congiunto delle due coree- impedendo in
tal modo, che i lavoratori provenienti dal sud vi entrassero. All’emergenza
nucleare si è quindi affiancata l’emergenza economica, poiché Keasong è un prolifico distretto industriale che
genera nelle casse nord-coreane un flusso di 87 milioni di dollari l’anno. Già
nel 2009 Pyongyang chiuse la frontiera con il sud dopo le esercitazioni
militari congiunte tra coreani e Usa.
Dopo aver chiuso Keasong, bloccando nel distretto centinaia di
lavoratori, mettendo in agitazione soprattutto Cina e Russia, il governo di
Seul ha avvertito la possibilità di un’azione militare. Una pericolosissima
possibilità dato che la Corea del Nord possiede armi nucleari attive. Si
prefigura l’ennesima violazione delle risoluzioni Onu, allorchè giunge da fonti
militari la notizia, che alcuni movimenti di mezzi e persone fanno pensare ad
un quarto esperimento nucleare. Secondo l’agenzia Yonhap, i nordcoreani
avrebbero caricato due missili a medio raggio, sulla costa est. Secondo i
servizi di agency, non risulta chiaro se si tratti di esperimento nucleare o di
un’ operazione a sorpresa. Sta però di fatto, che il dispositivo missilistico
di cui i Coreani sono in possesso è sufficientemente adatto ad una radicale
distruzione di un’area abbastanza vasta: si tratta del “Musudan”
– o BM25 Musudan – con una gittata di 3000-4000 km.
La Casa
Bianca ha nel frattempo installato impianti di difesa nell’isola di Guam dopo
aver appreso che le testate missilistiche dei nord coreani potrebbero essere
rivolte contro quell’area geografica. Anche il Giappone ha aumentato le unità
di difesa a Tokyo con l’istallazione di due ABM ed aumenterà la protezione
militare dell’isola di Okinawa. La Cina
disapprova il toto l’atteggiamento negligente degli amici nord Coreani. Putin,
molto preoccupato della situazione ha tenuto a precisare che laddove
aumentassero le tensioni in Corea, il caso Chernobyl diventerebbe una favola
per bambini.
La Corea del
Nord sta dunque plasmando la propria sorte: dopo la chiusura di Keasong nessuno
vorrà più investire in Corea. Inoltre sta, come si direbbe in gergo, giocando
col fuoco.
Pericolo, esplosione, guerra. Un campo semantico suggestivo, che
logora gli equilibri internazionali. Sul residuo di ciò che ha rappresentato la
Guerra Fredda per l’umanità, ovvero la divisione di Stati come la Corea in aree
di influenza tra Usa e Ex-Urss, si stabilisce ora un clima di Guerra “Calda”
segnata da provocazioni e contromisure che fanno pensare allo scoppio di una
guerra tra mostri: i mostri del progresso. Ergo, i mostri militari che la mente
umana ha sfortunatamente creato.
Le minacce
sono attuali, e fanno temere il peggio per l’umanità. Il fatto è che la potenza
militare è il biglietto da visita della potenza politica ed economica di un
Paese. E non spaventa tanto l’esperimento Coreano, quanto l’ipotesi di una vera
e propria guerra missilistica contro la bandiera di uno Stato potentissimo a
livello militare, che dispone dei più progrediti strumenti di guerra. Una
guerra che verrebbe stroncata sul nascere da uno Stato che in un soffio
potrebbe decidere la sorte dell’umanità intera: United States of America.
L’energia
nucleare dovrebbe essere sfruttata in maniera pacifica? Questa è la grande favola
per bambini. Il potere fa gola; soprattutto quando si tratta di avere nelle
proprie mani il potere di decidere il futuro degli uomini e del mondo. O meglio
il non futuro. Quanto a valutazioni populiste secondo cui gli Stati non
dovrebbero assolutamente possedere le armi nucleari va detto che ciò è
impossibile. Sarà forse un caso che da
quando l’uomo ha scoperto il fuoco non ha potuto più farne a meno?
(immagine di www.bergamosera.com)
( di Gabriella Castaldo)
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