Londra
- 08 aprile 2013. È nella suite dell’Hotel Ritz presso le vicinanze di
Buckingham Palace, che l’ottantasettenne Margaret Tatcher ha chiuso gli occhi
per sempre dopo un ictus. Si è spenta l’unica donna che abbia ricoperto il
ruolo di Primo Ministro nella storia del Regno Unito. Amata da pochi e
disprezzata dai più, la famigerata Margaret Tatcher governò l’Inghilterra dal
1979 al 1990. Leader del partito conservatore, fondò quella che sarebbe stata
la dottrina del “Tatcherismo” caratterizzato dalla fusione di conservatorismo e
liberismo. Più o meno è ciò che tutti o la maggior parte delle persone sanno. Ma come si risponde alla domanda “Cosa fece
Margaret Tatcher”? Aumento del tasso d'interesse e delle tasse sulla
produttività per riparare al fenomeno inflazionistico furono i primi
interventi, che non fecero altro che quadruplicare il tasso di
disoccupazione. Nel 1981 un gruppo di
estremisti irlandesi appartenenti all’IRA –Irish Republican Army- chiesero la reiterazione dello status di
prigionieri politici negatogli dal precedente governo. Margaret Tatcher si
oppose e il gruppo di irlandesi iniziò lo sciopero della fame, che fu causa di
morte di dieci persone. Dopo poco meno di un anno, incalzata dalle famiglie dei
rifugiati politici la Tatcher si decise a riconoscere solo una parte dei loro
diritti. Nel 1982 la Tatcher avviò un’operazione in Argentina per recuperare il
dominio britannico sulle isole Falkland. La Lady di ferro si servì
dell’amicizia col dittatore filo-fascista cileno Augusto Pinochet per attuare i
piani di attacco in Argentina. Molti anni dopo, il Primo Ministro si sarebbe
opposta ai tentativi di mettere il dittatore sotto processo per i crimini
compiuti durante il regime. Lo sfegatato anticomunismo propinato dalla Tatcher fu il motivo per cui il Kgb- secondo
documenti trovati nel 2011- avrebbe voluto assassinare la lady di ferro. L’emanazione di una legge che sanzionava come
illegale lo sciopero dei lavoratori, inteso come atto dannoso per l’economia e
le imprese, rese noto che i nemici naturali della Tatcher fossero la classe
operaia e i sindacati. Nonostante ciò la Lady di Ferro uscì illesa da molti
attentati, tra cui si ricorda quello del 1984 al Grand Hotel Brighton, da parte
di rappresentanti dell’IRA. Nel suo secondo mandato la leader realizzò il suo
progetto di liberalizzazione e privatizzazione delle imprese nazionali più
importanti. Nel 1987 venne di nuovo eletta come leader del partito
conservatore. In un primo momento favorevole alla decriminalizzazione
dell’omosessualità in Inghilterra, la leader cambiò nettamente la propria
posizione varando una legge controversa che di fatto limitava la promozione
dell’omosessualità. Fu acerrima nemica del progetto di Unione Europea e di
moneta unica. Ma cosa ci lascia di buono il personaggio di Margaret Tatcher?
Sicuramente le buone riforme ci furono. All’ “Iron Lady” si deve la riforma per
la sicurezza degli stadi, l’impegno nella lotta all’apartheid in Sud Africa,
sebbene non portò molti risultati durante il suo governo. Le scelte impopolari
che la Tatcher definì necessarie, portarono la sua personalità politica alla
caduta. Dopo ben tre mandati- ed è stato l’unico capo di governo in Inghilterra
ad essere eletto per tre mandati successivi- perse le elezioni del 1990 che
designarono come suo successore John Mayor. Oggi il Regno Unito è un grande
Paese, pieno di risorse che pur avvertendo la crisi, rappresenta una piazza
d’affari proficua sotto ogni profilo. La sua grandezza non si deve al
Tatcherismo, ma piuttosto alle politiche contrarie ad esso, finalizzate ad
evitare gli errori della leader che non fecero altro, se non peggiorare la
condizione economica del Regno Unito. Un personaggio politico indubbiamente
attivo e con invidiabile forza e capacità di leadership. Tuttavia ci lascia un
personaggio appartenente ad una vecchia classe politica che per l’appunto è
stata messa da parte già agli albori degli anni Novanta. Cordoglio da parte
delle forze politiche interne, provenienti sia dal partito conservatore che
quello laburista suo avversario riconoscendo in lei "una vera forza della
natura", una "figura politica che svetta su tutte". Obama saluta
Margaret Tatcher dicendo che "l'America ha perso una grande amica"
riferendosi all'alleanza storica tra la Thatcher ed il presidente statunitense
Reagan. L’ultimo saluto alla Lady di ferro: “Aveva gli occhi di Caligola e la
bocca di Marilyn Monroe”- Mitterand.
di Sandra Barbaro e Gabriella Castaldo
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