«Stati Uniti, Asia, Europa, moltissimi i Paesi
che adottano gli strumenti della Rete per creare un filo diretto tra cittadini
e amministrazioni pubbliche. Ciò che da noi sembra ancora surreale, in molte
parti del mondo ha già preso il via.»
Pochi
anni fa, se un cittadino voleva segnalare casi, quali: affissioni abusive,
vandalismo, dissesto stradale, errori o mancanze di segnaletiche, rifiuti, cosa
poteva fare? Se non prendere carta e penna e tentare, dopo aver appuntato il
tutto, di contattare le “autorità” competenti? O tentare in gruppo di
presentarsi dal Sindaco della propria cittadina, portando un progetto di
recupero del cosiddetto e ormai sconosciuto “decoro urbano”. Insomma, se
qualche anno fa per fare il cittadino “attivo” c’era bisogno di lottare contro
autorità sorde e spesso, interessate soltanto ai gingilli inutili della
politica, ora, grazie alla evoluzione e diffusione rapidissima di internet, la
patata per i sindaci si fa sempre più bollente.
Una
mattina, tra le maie mail, ho trovato quella di un consigliere comunale della
mia città, riportante il link del sito sopra esposto. Dopo dieci minuti un
ghigno diabolico si forma sul mio viso, divertito e al contempo deluso dalle
numerosissime segnalazioni in tutta Italia, riportate su mappa, di casi di
“decadimento urbano”. In pratica a cosa serve? Si accede al sito, poi si può
scegliere di compiere una registrazione ex novo, oppure accedere tramite
l’account di Facebook. Appena entrati in questo mondo di segnalazioni, si può
fare un giro per l’Italia attraverso una mappa intuitiva che riporta con delle
icone il numero e il tipo di segnalazioni fatte da altri utenti, GRATUITAMENTE.
Dall’osservare i casi di segnalazione e notare il numero vertiginoso di utenti
in aumento ogni giorno, a diventare un “buon segnalatore”, il passo è breve. Si
scarica l’applicazione per il proprio smartphone oppure si accede direttamente
al sito. Si fotografa il luogo dove risiede il problema, poi, aggiungendo una
breve e precisa descrizione si invia il tutto. Il team preposto controllerà se
la segnalazione è corretta e che non violi le condizioni di utilizzo del
servizio. Successivamente alla pubblicazione sul sito, verrà portata sulla
mappa la segnalazione e il suo stato secondo tre diciture: in attesa, in
carico, risolta. Ovviamente tutta la baracca è stata tirata su per condividere
sui social network i casi di degrado urbano, spingere con più incisività e
semplicità gli amministratori comunali a intervenire e utilizzare internet come
stanno facendo da anni in altri paesi. E cioè come uno strumento per migliorare
la società, partendo dal piccolo, e aiutare la politica (svegliarla) nelle
normali attività di amministrazione, e cioè appunto la cura per il proprio
territorio di riferimento. Un’applicazione utile a salvare le nostre città.
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