La più grave crisi istituzionale e
politica di tutti i tempi. Il popolo stanco vuole risposte.
Scacco
Matto! L’Italia, avviluppata nei fili del disaccordo.
Non solo la crisi economica ma anche
quella politico-istituzionale: un connubio pericoloso.
(di Gabriella Castaldo)
30 Marzo 2013-
Dopo le ultime consultazioni al Quirinale, non c’è via d’uscita. Un Bersani che
non cede all’ipotesi del governo di larghe intese; un PDL che per contro si
affanna a far accettare un governo di larghe intese, e si dice contrario a un
governo tecnico; un M5S che si scontra con gli interessi di entrambi. Dunque
consultazioni improduttive che delineano un quadro politico esplosivo. Il
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha dichiarato che- stando all’impossibilità
di Pier Luigi Bersani di costituire un governo- l’ultima opzione sul tavolo
istituzionale sarebbe quella di accelerare l’elezione del nuovo Presidente
della Repubblica: ergo l’ultima carta da giocare sarebbe rassegnare le
dimissioni. Ma Napolitano non vuole lasciare una situazione di caos al suo
successore. Dunque prende altro tempo. L’ipotesi di un governo tecnico viene
scartata a priori, poiché se vi fosse il caso di costituirlo, il Presidente della
Repubblica dovrebbe accompagnarlo nei primi mesi in carica. Per Napolitano il
tempo stringe. Dunque? Cosa accadrà? Tutte le ipotesi sono state scartate: no
governo Pd, no governo di larghe intese, no governo tecnico, no elezioni. Ed
ecco lo scacco matto, in cui si trova il paese. Fioroni l’ha definito- “Scacco
matto, ovvero una situazione in cui tutte le parti che giocano la partita non
possono muovere alcun pezzo.” Una situazione di stallo ineguagliabile, senza
precedenti. Mentre i “potenti” litigano per le poltrone del governo, i “non
potenti” litigano per il pane. Come se non bastasse l’incubo della crisi
economica, con sfondo opaco di masse disoccupate, giovani senza futuro, grandi
menti che emigrano altrove, dove possono vendere il proprio lavoro a un prezzo
migliore. Una massa informe di persone che fanno fatica a garantire un’esistenza
dignitosa ai propri figli, e altre persone che non pensano nemmeno più ai figli
“perché non possono permetterselo”. In un incubo spaventoso dove lo scacco
matto è attuale in ogni contesto possibile: non c’è via d’uscita. Niente
crescita, disoccupazione diffusa, istruzione di basso livello, pressione
fiscale da incubo, servizi pubblici mal funzionanti, imprese centenarie che
falliscono. E come se questo non fosse già un incubo invivibile ora accade che
quella crisi economica diventi trasposizione di una crisi dei valori, dei valori
politici per cui il popolo fa da sostrato a tutto il sistema. E mentre i
cittadini aspettano risposte, la classe dirigente non assume un atteggiamento
solidale con i veri problemi che l’Italia sta vivendo. Litigano, si scontrano.
E si incontrano senza giungere a compromessi. A “Porta a porta” Maria Stella
Gelmini ha detto che “Se l’Italia si trova a questo punto è per via di quelle
riforme che non sono state fatte”. Dubbio:
non è forse il partito di provenienza dell’onorevole Gelmini che ha detenuto i
poteri di governo negli ultimi vent’anni? E senza mascherare l’ipocrisia della
morente politica italiana, i partiti e i loro esponenti si immettono nelle
solite, inutili chiacchiere e accuse da
cui non si deduce altro se non la mancanza d’intenzione di riportare equilibrio
nel Paese. Invero, non sanno che il popolo è stanco, segnato, asfissiato dall’imperterrita
barzelletta politica. E non ci sarebbe da meravigliarsi se domani ci si
svegliasse in un Paese raso al suolo da quei cittadini che non resistono più.
Per cui, in quel connubio pericoloso di crisi economica e
politico-istituzionale, la mancanza di quel governo di scopo che si propina tra
belle parole, non fa altro che alimentare la convinzione che la politica
italiana e coloro che si fanno portavoce di essa, abbiano avviluppato l’intero
sistema nei fili di un disaccordo a 360 gradi, che da conflitto politico
diventa atroce conflitto sociale. Scacco
matto! La partita termina senza soluzione. Causa: strategie di gioco
fallimentari.
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