venerdì 10 maggio 2013

APPELLO DEGLI STUDENTI Jean Monnet

Alla disperata ricerca dell'aula che non c'è!!!

IL SEGUENTE ARTICOLO È VOLTO A DIMOSTRARE PROBLEMI DI ORGANIZZAZIONE E NON FA RIFERIMENTO A PARTITI UNIVERSITARI DI ALCUN GENERE. 

L'Università è cultura e la cultura è consapevolezza. 

 

 

Molti di voi in questi giorni, avranno sperimentato il disagio di essere letteralmente scaraventati fuori dalle aule perchè c'era necessità di chiuderla.


Poco importa se in quel momento si era lì lì per comprendere il grande mistero che si cela dietro l'elaborazione della statistica o si erano appena memorizzati 600 anni di storia, quando l'uomo in blu dice "tutti fuori che devo chiudere", alla Jean Monnet si chiude!

Cosa ancora più divertente se la porta dell'aula in questione viene chiusa con ancora all'interno la tua borsa, libri, cellulare ecc mentre tu eri al bagno o a prendere un caffè al distributore (è successo oggi ad un mio amico); una situazione non proprio carina nella quale trovarsi.


Questo è solo l'ultimo di una serie di problemi organizzativi che la facoltà (ora dipartimento) sta cercando di migliorare: basti pensare all'annosa questione del parcheggio, per ora circoscritto solo al personale docenti (ufficialmente) perpetuando così l'abusivismo di quella pseudo-piazza affianco. Insieme, dipartimento e rappresentanti, stanno lavorando per rendere efficiente la struttura e il perimetro circostante alla facoltà.



Oppure alla situazione della biblioteca: non ci sono aule? Vai a studiare in biblioteca. Volentieri...Se non fosse per un piccolo problema, perchè è possibile attaccare il portatile ad una presa di corrente mentre si sta scrivendo la tesi e il laptop si sta scaricando? E perchè non si possono liberamente utilizzare i PC lì presenti, ma solo su prenotazione e solo per le ricerche bibliografiche??? (Caso realmente accaduto). "Direttive dall'alto" mi dicono... Si ma questi stanno troppo in alto per capire quali problemi abbiamo qui in basso allora!


Le dichiarazioni fatte dai questi piani alti mentre il polo di Studi Politici e Psicologici veniva costituito, erano chiare: costruire un punto di riferimento per i ragazzi che vogliono studiare in facoltà sul modello del "campus" americano, con aula studio,biblioteca accessibile, attività e movimento universitario ecc...


E invece: <<Gli ingegneri non hanno concepito un'aula studio all'interno del polo>>. Va bene, "errare humanum est" dicevano i latini e allora troviamo insieme una soluzione; un'aula, poichè la disponibilità non manca, in cui stabilire regole per un corretto utilizzo e destinarla ad aula studio.


Ma c'è il problema del vandalismo! Per questo il Direttore ha decretato la chiusura delle aule! Soluzione: abbiamo il personale adetto alla vigilanza, i «custodi in blu», che potrebbero garantite un corretto uso delle aule e segnalare eventuali danni e responsabilità personali.


Per concludere,  le soluzioni ci sono e vanno messe in pratica poichè non è possibile che nemmeno una redazione, quella del "The Monnet Post", riesca a trovare o a farsi concedere un'aula temporaneamente per le proprie riunioni e penso sia grave che iniziative lodevoli come un giornalino di facoltà o studiare all'interno del polo, debbano essere private degli strumenti necessari per ottimizzarle.


La sede di Viale Ellittico è nata per migliorare, non per regredire come accadeva in precedenza in altri poli universitari...

Quindi si spera che questo articolo e la voce degli studenti, possano aiutare il dipartimento nella risoluzione di questioni legate a servizi che in tutte le facoltà vengono concessi di diritto, un diritto legittimato dalle altissime tasse che noi studenti paghiamo ogni anno!!!
 

Riprendendo l'antico brocardo:




" ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM!"

                                                                                         Grasso Remo

2 commenti:

  1. Scrivere un articolo è il momento in cui si effettua un processo mentale molto onorevole, per chi impugna carta e penna, o tastiera in questo caso, e trasmuta parole in significati.
    Dall'articolo qui sopra riportato, le righe trasudano ignoranza e un tono sfottò ingiustificato e fastidioso. Quando una persona le cose non le sa: le impara.
    1) Biblioteca. Siamo in attesa del trasferimento dei libri da S.Leucio a via vivaldi, in modo che con l'autorizzazione si possa usufruire anche degli strumenti (computer) attualmente spesso negati all'uso contrario alla ricerca.
    2) Aula studio deve essere costruita insieme alla mensa nell'altra parte della struttura attualmente disponibile.
    3) "scaraventati fuori dalle aule" mai successo. anzi, una sola volta c'ero anche io ma per altri motivi. Se per la quarta volta in otto mesi sono state danneggiate le strutture di supporto, quella di chiudere le aule e aprirle solo per necessità mi pare una cosa giustissima. Così come vedere ogni studente come un potenziale danneggiatore. Trovatevi delle lavagne virtuali rotte, microfoni ammaccati e braccioli di sedie rotte, a casa vostra; penso che ogni ospite che entri voi lo squadriate dalla testa ai piedi. Vengo da 43 KM secchi e ogni volta, chiedendo con gentilezza un posto per studiare, anche se precario, l'ho sempre ricevuto.
    4) Parcheggi. Sono limitati e condivisi con la facoltà di psicologia (a volte ci dimentichiamo dei nostri vicini). Per chi afferma "questi non vengono mai" vorrei chiedere di affacciarsi al 2 piano e vedere quanti uffici sono pieni di personale docente, amministrativo e ricercatori. Allora soltanto, si può fare il conto effettivo e intuire che i parcheggi sono limitati. Però dire che i rappresentanti si sono mossi per risolvere con delle convenzioni, al momento in fasi finali di trattative, fa scomodo dirlo? o meglio, fa scomodo chiedere prima di lanciare la pietra?
    Ma soprattutto, e questo lo rivolgo all'autore dell'articolo: prima di cimentarsi e perdere tempo a scrivere un qualcosa tutt'altro che utile a stimolare il dibattito per risolvere i problemi, chiedere a chi di dovere no? I rappresentanti avrebbero dato risposte soddisfacenti. Ma ovviamente a volte è più bello alzare la voce e rischiare una palese figuraccia che con umiltà fermarsi e dire: "scusa, ho un dubbio, mi aiuti a risolverlo?"

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  2. Guglielmo io ci ho provato a ragionare con voi di queste cose ma in tempo di elezioni avete paura anche di alzarvi dal letto senza il "loro" consenso. Il problema è che da un anno l'Università si sta organizzando e mi sembra eccessivo quando in strutture molto più deboli sul piano economico e politico (come l'Università del Molise della mia ragazza) l'organizzazione e i servizi agli studenti sono LA PRIMA, e ripeto LA PRIMA cosa. E non ho voluto (per ora) parlare dei soldi sprecati in progetti finanziati e mai realizzati, nella scarsissima funzionalità del sito di ateneo e di facoltà (anche se ultimamente soluzioni per migliorare la situazione sono state prese, e di questo vi sono grato), nelle varie gite,gitarelle e feste universitarie che a niente servono ma fanno fare bella figura a chi di dovere. Il mio "mi aiuti a risolverlo?" lo chiedo e pago con 1500 euro l'anno!!!

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