Impressioni,critiche e resoconto del dibattito
Ospiti: On. Antimo Cesaro, deputato Scelta Civica Con Monti per l'Italia.
Prof. Diego Lazzarich, ricercatore della cattedra di Storia delle
Dottrine Politiche presso il dipartimento di Studi Politici «Jean Monnet».
Prof. Vincenzo Pepe, ricercatore della cattedra di Diritto Pubblico Comparato
Prof. Diego Lazzarich, ricercatore della cattedra di Storia delle
Dottrine Politiche presso il dipartimento di Studi Politici «Jean Monnet».
Prof. Vincenzo Pepe, ricercatore della cattedra di Diritto Pubblico Comparato
presso il dipartimento di Studi Politici «Jean Monnet».
Dott. Lorenzo Calò, giornalista de «Il Mattino».
Un dibattito molto acceso e molto partecipato quello che si è tenuto lunedì 13 Maggio presso il Dipartimento di Studi di Scienze Politiche «Jean Monnet» che ha visto riuniti ad una tavola di lavoro professori universitari, studenti e il deputato On. Antimo Cesaro, eletto alle scorse elezioni politiche per Scelta Civica con Monti per l'Italia, nella circoscrizione Campania 2.
Durante i lavori sono stati toccati argomenti fondamentali della politica e del territorio: dallo stipendio e costi della politica, ai problemi del lavoro e delle università; dalla sovranità statale alla crisi della democrazia e alla legge elettorale. Il tutto si è svolto in una cornice critica e , se vogliamo, anche un pò tesa poichè erano presenti sia studenti di scienze politiche corsisti, che vivono il disagio universitario e lavorativo (in particolare del lavoro che non c'è), sia studenti appartenenti al progetto O.R.A. quindi studenti lavoratori, spesso più anziani, che hanno portato in campo le loro esperienze negative come la cassa integrazione, la difficoltà di mandare un figlio all'università e di sostenere i costi della famiglia, l'impossibilità di trovare nuovo impiego una volta licenziati e fuori dalla fascia d'età ottimale per accedere al mondo del lavoro.
Introduce il professore Diego Lazzarich, ricercatore della cattedra di storia delle dottrine politiche presso la Jean Monnet descrivendo una serie di incontri e convegni internazionali in cui sono stati affrontati temi come la «Crisi della democrazia rappresentativa», uno svuotamento della sovranità popolare che viene trasferito sempre più verso i rappresentanti e meno verso il popolo. Questo è dovuto a fattori esterni, come lo spread, le agenzie di rating, la BCE, ed interni, come l'allontanamento dei partiti dalle esigenze del popolo, tralasciando e quasi nascondendo quelle che sono le esperienze di democrazia diretta: l'iniziativa popolare e il referendum abrogativo, le quali, nonostante la grande adesione, rimangono a prendere polvere nei palazzi del governo senza essere ratificati con delle leggi.
Ne sono esempi eclatanti quello del referendum nel 2011 sull'acqua bene comune e quello del 1993 sul finanziamento pubblico dei partiti, abolito e poi recuperato con un movimento politico, introducendo il rimborso elettorale l'anno successivo. <<Quello di oggi>> continua il Prof. Lazzarich <<vuole essere uno spazio di analisi e riflessione per ridurre la distanza tra chi è appena entrato nella politica e ancora ha orecchio per ascoltare, e gli elettori, con particolare attenzione agli studenti di scienze politiche>>
La battuta dell'On.Antimo Cesaro «mi posso permettere di offrire un caffè a tutti» dà spunto al prof Diego Lazzarich di domandare quanto guadagni un deputato della Repubblica Italiana.
La risposta di Cesaro è quanto mai indicativa e analitica nel cogliere un aspetto disperato della nostra società: <<circa sei volte il guadagno di un ricercatore o un insegnante o un infermiere. Il guadagno netto è di circa 12.500 euro.>>
<<Questi costi però>> Continua Cesaro, << devono essere rapportati ai costi della politica. Sarebbe il caso di chiedersi quanto guadagni un magistrato delle magistrature superiori, un dirigente del senato o un generale del corpo d'armata.
La battuta dell'On.Antimo Cesaro «mi posso permettere di offrire un caffè a tutti» dà spunto al prof Diego Lazzarich di domandare quanto guadagni un deputato della Repubblica Italiana.
La risposta di Cesaro è quanto mai indicativa e analitica nel cogliere un aspetto disperato della nostra società: <<circa sei volte il guadagno di un ricercatore o un insegnante o un infermiere. Il guadagno netto è di circa 12.500 euro.>>
<<Questi costi però>> Continua Cesaro, << devono essere rapportati ai costi della politica. Sarebbe il caso di chiedersi quanto guadagni un magistrato delle magistrature superiori, un dirigente del senato o un generale del corpo d'armata.
Le retribuzioni devono essere commisurate alle competenze e alle funzioni effettivamente svolte nel proprio lavoro. Molte persone che si trovano in parlamento non hanno nè arte nè parte e vengono comunque pagate per ciò che NON fanno.
Sulla retribuzione netta, inoltre, un terzo deve essere rendicondato: sono cifre, ossia, che appartengono alle spese, come ad esempio le spese di chi si avvale di collaboratori, trovare una casa adeguata alla dignità delle funzioni ecc... Il rischio che io vedo in questi anni è che l'eccessiva attenzione agli orpelli della politica sia malamente percepita dall'elettorato. Ad esempio, un rappresentante dello Stato, come il Ministro del Lavoro, che rinunci all'auto blu e poi, dovendo prendere la metropolitana, sia costretto ad avvalersi di guardie del corpo e quindi a stipendiarle, non è un risparmio per lo Stato.
Ciò che si critica alla politica italiana, è quello di mantenere troppi parlamentari che non producono. Bisogna si intervenire sui costi della politica, ma questi devono essere commisurati alla produttività. Una parola va spesa anche sul finanziamento pubblico ai partiti, che sicuramente ha bisogno di un netto taglio ma non va eliminato completamente poichè chi sceglie di fare politica ha bisogno di una struttura, di una organizzazione territoriale e tagliare completamente i fondi pubblici andrebbe a discapito di chi non ha forti mezzi economici per la partecipazione alla vita pubblica attiva. In questo modo vi è il rischio che l'Italia diventi un fertile luogo di colonizzazione di magnati esteri che intraprendono un percorso politico>>
I lavori procedono con l'introduzione di domande da parte degli studenti; la prima verte sulla differenza tra il politico onesto e il politico intelligente.
Riemerge il filosofo Cesaro:
I lavori procedono con l'introduzione di domande da parte degli studenti; la prima verte sulla differenza tra il politico onesto e il politico intelligente.
Riemerge il filosofo Cesaro:
<<Platone diceva che una persona può essere onesta, intelligente o fare politica ma le tre cose non possono mai trovarsi contemporaneamente nella stessa persona. In questo caso io mi ritengo onesto, un uomo che fa politica ma che da molti sarà considerato poco intelligente>>
Il dibattito prosegue con una provocazione del Professor Vincenzo Pepe, ricercatore della cattedra di Diritto Pubblico Comparato: <<Ma come si risolvono i problemi dell'Italia? Cosa devo dire a quelle famiglie che non riescono a pagare l'IMU o che hanno figli laureati ma senza occupazione? Cosa deve incidere nella politica per dare un futuro ai giovani? E cosa possiamo fare noi,professori,studenti per fare pressione alla politica per dare delle risposte ad un Paese che non sogna più?>>
L'On. Antimo Cesaro spiega che ragionando per caste non si può migliorare il futuro del Paese, poichè il vero problema è ciò che è urgente fare, tralasciando quelle che sono le scenografie della politica, la vita privata del rappresentante istituzionale, del gossip ...Tutti strumenti che servono a celare le deficenze di competenze e risposte inadeguate ai problemi.
<<Rispondendo alla domanda del professor Pepe>> continua Cesaro <<io ho scelto la commissione lavoro, dove il carico di lavori parlamentari e il carico emotivo sono molto forti ed è per questo che intendo impegnarmi sul piano della concretezza. Infatti abbiamo già presentato un disegno di legge, che serve a rendere più appetibile l'assunzione di due categorie: giovani e ultracinqueantenni. In particolare ridurre il cuneo fiscale sull'imprenditore che assume, per tre anni, in modo da non impattare sulle casse dello stato con una cassa integrazione o un sussidio di disoccupazione. Quindi nel disegno vengono tolti quegli oneri sociali che l'imprenditore dovrebbe affrontare verso lo stato. Le parole fondamentali nella proposta firmata da me e altri deputati sono flessibilità e sicurezza:dopo tre anni di prova, l'imprenditore avrà diritto di licenziamento verso quella unità lavorativa ma non sarebbe logico che dopo l'inserimento lavorativo nel meccanismo, il datore decida di liberarsene. Quindi, se assume, il contratto da flessibile passa a tempo indeterminato, ricevendo un premio fiscale da parte dello Stato. In caso contrario, se non si vuole comunque passare ad un contratto definitivo, sarà lo stesso imprenditore a sostenere gli oneri sociali di accompagnamento verso un nuovo impiego nel mondo del lavoro di quella persona>>
É di nuovo il turno delle domande dagli studenti, i quali si interrogano su due concetti fondamentali: << Perchè il Governo Monti, sebbene avesse competenze e strumenti non ha saputo ammortizzare una già gravissima situazione economica ma anzi, ha aumentato quella che era una pressione fiscale già forte. E quanto influiscono le decisioni dell'Europa sulla nostra politica e sugli aspetti legislativi del nostro Paese?>>
<<I destini di un singolo Stato vengono influenzati fortemente dalla realtà globalizzata>> risponde Cesaro <<non solo sul piano degli impegni internazionali ma anche geostrategico ed economico, anche rinunciando ad una buona parte della propria sovranità. Bisogna però mettere sul piatto della bilancia i vantaggi e gli svantaggi, considerando che è impensabile proclamarsi fautori di una economia che dipende soltanto da fattori interni.
Il governo Monti non è stato esente da errori, la riforma della Fornero ha inciso sulla carne viva delle persone, ad esempio gli esodati. Ma la vera forza della politica è quella di riconoscere certi errori e cercare di risolverli. Il governo Monti è stato chiamato ad onorare cambiali che non aveva contratto, e penso sia un grande segnale che una persona si faccia avanti sulla scena politica quando le cose vanno male e non quando vanno bene. Se non assumiamo una forma mentis razionale che sia di supporto alla politica, l'inquietudine esistenziale del tutto e subito, fatto bene e senza errori sarà madre solo di una utopia di soluzioni non realizzabili.>>
L'ultimo intervento è quello del Dottor Lorenzo Calò, giornalista de "Il Mattino"
<<La legge Fornero va sicuramente modificata, sia nella disciplina degli esodati sia dei licenziamenti. Ma ad oggi, l'Università e la formazione, al netto della proposta di legge da te presentata, che ruolo possono svolgere? Avendo letto la Vostra proposta, trovo un unico neo, ossia che presuppone una flessibilità del mondo del lavoro che al momento non c'è. Come cambiare questo trend del mercato lavorativo?>>
Cesaro: <<L'università italiana deve essere rifondata,ripensata,riorganizzata. Le classi dirigenti devono uscire dall'ambiente universitario questo è vero, ma gli stessi Atenei devono assumersi la propria responsabilità. Ho visto un proliferare di corsi di laurea completamente autoreferenziali, incapaci di esprimere studenti con competenze competitive. Deve legarsi, piuttosto, al mercato del lavoro e al territorio. Quali sono le aspirazioni del territorio? l'agricoltura? I beni culturali? Ebbene negli ultimi anni ho assistito a corsi di laurea creati solo per dare posti di lavori. Non si può pensare di essere competitivi sullo scenario globale sfornando gente adatta solo sulla pubblica amministrazione, che non ha più assolutamente nè possibilità nè voglia di assumere. E il mondo del lavoro deve rinnovarsi: non posso pensare che non vi siano aziende che producano nuove tecnologie come applicazioni o iphone. Dunque l'università deve legarsi con il mercato della ricerca industriale,possibilmente con il brand del made in italy.
Non ci sono corsi validi sulle tecnologie avanzate,i beni culturali e l'agricoltura e l'unica cosa a cui pensiamo è ad accapigliarci nei nostri senati accademici solo per garantire posti di rilievo. Impegniamoci,invece, per riformare un'università ormai malata.>>
L'ultima domanda degli studenti riguarda la legge elettorale:
<<La legge elettorale «porcellum», nomen omen: il governo precedente era stato chiamato a riformare quella legge, e non è stato all'altezza mentre il governo Monti era chiamato ad una riforma economica. Ora c'è bisogno di una riforma elettorale, e sebbene i problemi di questa legge siano molti e vanno risolti, ciò che deve cambiare parallelamente a questa è la mentalità del politico, il quale deve mantenere il contatto con il proprio elettorato e il territorio, come io ho aperto uno spazio qui a Caserta dove ascoltare i problemi delle persone.Attenzione però, non bisogna essere autoreferenziali: bisogna pensare all'intero sistema Paese, integrando il proprio territorio e contestualizzandolo nelle riforme, nelle proposte per risolvere problemi comuni e nazionali.
Il convegno si conclude con una frase di Montesquieu, «La tirannia di un principe o di una oligarchia non è tanto dannosa al benessere pubblico, quanto l'apatia del cittadino ad una democrazia.»
L'onorevole Cesaro risponde a questa frase così significativa ed attuale ribadendo l'intrinseca coniugazione tra diritto e doveri, che sono due facce della stessa medaglia: << I doveri si esplicano rinnovando,rinvigorendo la classe politica ma non usando il rancore sociale, ma partecipando per contribuire al benessere della cosa pubblica, alla vita dei partiti e ai movimenti, poichè se ritenianiamo che i rappresentanti non siano in grado di esprimerci come popolo, resta da impegnarci per cambiare le cose.>>
<<In quest'ottica ho cercato di candidarmi>> aggiunge Cesaro << dopo aver gridato e criticato, ho voluto dare il mio modesto contributo per un impegno che sarà quotidiano sia nell'ambito delle istituzioni sia sul territorio per creare un collegamento tra paese reale ed istituzioni.>>
Il prossimo appuntamento con il "Caffè con la Politica" si terrà in Autunno e si spera che la partecipazione e la voglia di crescere sia ancora maggiore nei cuori e nelle menti degli studenti e dei cittadini.
La Direzione del The Monnet Post
Fonte foto: www.corrieredelsannio.it
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