ARMI USA: LA
STORIA SI RIPETE
UN DIRITTO O
SOLTANTO BUSINESS?
USA- Un bambino
di cinque anni uccide la sorellina di due con un fucile calibro 22. L’arma era
stata progettata appositamente per lui. In un pomeriggio tranquillo in una
cittadina del Kentucky, la vita di una famiglia viene stravolta da una
tragedia. Erano in camera a giocare con un fucile progettato per bambini, che
gli era stato regalato l’anno precedente. La mamma della vittima si trovava in
veranda, quando sente lo sparo non fa in tempo a salire al piano di sopra e
trova la figlioletta di due anni giacente a terra. L’arma è stata progettata da
una nota azienda di fucili, che produce circa 60mila armi di quel tipo, destinati ai bambini e li
propone al mercato con lo slogan “il mio promo fucile”. E’ l’ennesima tragedia
legata all’utilizzo delle armi in USA. La possibilità dei cittadini americani
di avere liberamente in casa un arma è data dal Secondo Emendamento della
Costituzione americana, che giustifica l’utilizzo di armi per difesa personale.
Ciò che
appare chiaro è che il problema delle armi è molto diffuso, e ciò scuote
l’opinione pubblica a livello mondiale. Sono tante le domande che non trovano
risposta, ma in particolare, sempre più ci si chiede se l’utilizzo delle armi
in USA sia un diritto o soltanto un business. Le tesi sono essenzialmente due:
c’è chi sostiene che per ridurre la criminalità e soprattutto le stragi occorre
adottare norme più restrittive per far diminuire il numero di armi presenti nel
Paese. E poi ci sono coloro che sostengono che uno Stato con più armi, sia uno
Stato più sicuro. Ma l’utilizzo delle armi è ampiamente supportato dalla
National Rifle Association, o NRA, un’organizzazione che agisce in favore dei
detentori di armi da fuoco degli Stati Uniti. Essa si occupa di promuovere la
sicurezza nell’uso delle armi, organizza corsi ed eventi sportivi con uso di
armi ed è spesso considerata come una delle più potenti organizzazioni degli
Stati Uniti. Ha come finalità quella di influenzare l’opinione pubblica al fine
di trarne un vantaggio diretto. L’NRA ha bloccato l’approvazione di molte leggi
finalizzate a porre dei limiti alla detenzione di armi, favorendone un
commercio spietato. Ora, che i cittadini americani non rinuncerebbero
all’utilizzo delle armi per difendere la propria persona e i propri beni è
palese, soprattutto giustificabile se si pensa agli Usa come ad un Paese con un
gran senso della proprietà privata. Tuttavia giustificare l’utilizzo delle armi
con la legittimità costituzionale conduce inevitabilmente a pensare che si
tratti di una strumentalizzazione del secondo emendamento con lo scopo di
incentivare il commercio.
Resta da
chiedersi solo una cosa: in che misura è possibile tollerare che il commercio e
il denaro abbiano la precedenza su tutto? Quanto può essere tollerabile l’idea
di dare in dono ad un bambino un fucile? Al di là del fatto che possa essere
sbagliato o meno garantire ad ogni cittadino americano il possesso di armi,
progettare, costruire e mettere sul mercato un’arma giocattolo che produce
effetti così disastrosi, e chiamarla “Il mio primo fucile” non è forse
istigazione alla violenza? C'è da chiarire un aspetto. Se compriamo ad un
figlio un’arma per farlo giocare, non stiamo nei fatti compiendo un’azione che
darà vita ad un potenziale criminale?
Una domanda che gli americani dovrebbero porsi nella consapevolezza che
il prezzo da pagare è la vita di uomini, donne e bambini. E’ davvero questo che
vuole l’America?
a cura di Paola Iaia
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