UNA SPERANZA PER LE
DONNE: CASA LORENA
Sempre più spesso si viene a conoscenza della violenza sulle donne, un fenomeno che sembra crescere di anno in anno. Una ricerca ISTAT del 2004 ha messo in evidenza che il 14% delle donne italiane è vittima di violenza fisica e/o sessuale, caratterizzata quindi da percosse, maltrattamenti, ingiurie,stupri,violenze psicologiche.
Ma
il dato più allarmante è che di questa percentuale solo una piccola parte
denuncia le violenze subite. Spesso questo è accentuato dal fatto che gli
aggressori si trovano tra le mura domestiche, mariti, fidanzati, conviventi ed
ex partner, ma anche parenti; cioè persone sulle quali la donna ripone la
propria fiducia.
E’
per le parole non dette, per le paure nascoste di queste donne che nascono
associazioni ,organizzazioni per aiutarle a sconfiggere le violenze, e
ritornare ad avere una vita normale.
Così
nasce Casa Lorena, centro di
accoglienza per donne vittime di violenza, promosso da Agrorinasce e gestita
dalla cooperativa sociale EVA Onlus. EVA Onlus è una realtà tutta femminile che
opera sul territorio della Provincia di Caserta sin dal 1999, gestendo centri
antiviolenza per le donne a S. Maria CV e Maddaloni.
Il
centro di accoglienza è stato realizzato attraverso il recupero di un bene
sequestrato alla camorra. Pensata per accogliere e sostenere donne vittime di
maltrattamento o abuso intra ed extra familiare, per sensibilizzare e
diffondere una cultura di contrasto alla violenza in ogni sua forma.
Casa
Lorena è un luogo di riferimento, uno spazio di incontro, confronto,
informazione, ricerca, diffusione e promozione culturale.
Il
centro attivo 24 ore su 24 offre ascolto, accoglienza ed ospitalità per sé e
per i proprio figli, consulenza legale e psicologica e accompagnamento nel
percorso di inserimento lavorativo.
E’ dotato anche di una cucina industriale per attività di catering e produzione
di alimenti.
Infatti lo stesso centro ha creato un servizio di
catering e di produzione di dolci e confetture artigianale “Le ghiottonerie di
Casa Lorena”, nato per sostenere i percorsi di autonomia delle donne per
riaccompagnarle nel reinserimento socio-lavorativo.
Si tratta evidentemente di un progetto di alto
valore sociale il tutto in un bene confiscato alla camorra ed a Casal di
Principe, un ulteriore segnale che è possibile sperare in un futuro migliore.
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