venerdì 31 maggio 2013

“Cibo Criminale”: per pranzo serviamo veleno.



Se prima ne avevamo un vago sospetto, oggi ne abbiamo la certezza: ciò che arriva sulla nostra tavola non è ciò che ci aspettiamo. Dall’olio ai pomodori, dalla carne al pesce, dalla frutta ai dessert, ai vini e alla nostra amatissima signora mozzarella. 

“Cibo Criminale” –di Mara Monti e Luca Ponzi- racconta l’inaffidabilità dei prodotti che consumiamo quotidianamente e di cui non conosciamo l’origine. Gli autori con documenti alla mano, indagano sul grosso giro di affari intorno al mercato alimentare, raccontando casi di prodotti certificati con marchio “Made in Italy”: un marchio riscontrabile solo sull’etichetta e non nell’orgine del prodotto stesso. Compriamo l’olio extravergine di altissima qualità? In realtà stiamo comprando scadentissimo olio spagnolo. Compriamo passate di pomodoro? Non sappiamo che provengono dalla Cina. E la mozzarella? Quella è un’altra storia. Ne abbiamo viste di cotte e di crude, dalla mozzarella blu a quella cinese, o a quella prodotta con latte proveniente da chissà dove.

Da dove provengono questi cibi possiamo immaginarlo: Cina, India, Tunisia e più in generale da quei Paesi dove la materia prima e la manovalanza costano davvero poco. Ma c’è di più: si tratta di quei Paesi con cui la criminalità organizzata non trova difficoltà a contrattare. Verrebbe spontaneo chiedersi: ma i prodotti alimentari, prima di essere lanciati sul mercato non dovrebbero essere sottoposti a rigidi controlli di qualità e marchio? Certo. Ma quando si tratta di affari di miliardi di euro è possibile che si tralasci di fare controlli accurati. Cosa significa? I controlli vengono fatti da fedelissimi alla criminalità organizzata, probabilmente in cambio di tangenti, cosicchè quei prodotti verranno certificati sotto marchi pregiati. Tutto per favorire i maxi-affari della criminalità organizzata.

Gli autori provano a dare un consiglio su come difendere la propria salute dai veleni serviti a tavola dalle mafie: non comprare cibi con prezzi troppo bassi, non comprare cibi senza etichette. Tuttavia giungiamo a comprendere che questo genere di rimedio è relativo poiché è difficile dire dove finiscano le associazioni criminali e fino a chi riescano ad arrivare per mettere in moto questa macchina di produzione malata. Ancora una volta un sistema che mette a repentaglio la salute dell’umanità.

di Gabriella Castaldo

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